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La guida alla Specializzazione in Psichiatria

Le informazioni più utili e le opinioni sulla Scuola di Psichiatria. Leggi l'approfondimento per capire se questa specializzazione è quella giusta per te.
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Indice

Vuoi informazioni sulla Scuola di Specializzazione in Psichiatria? A seguire trovi una guida completa alla Specializzazione in Psichiatria.

La Psichiatria è una disciplina complessa e affascinante, al confine tra medicina e scienze umane. Richiede empatia, capacità di ascolto, spirito di osservazione e una solida preparazione clinica. È un percorso formativo che unisce teoria, pratica ambulatoriale e ospedaliera, gestione psicofarmacologica e psicoterapica dei disturbi mentali.

A seguire, trovi le principali informazioni sulle Scuole di Specializzazione in Psichiatria: durata, sedi disponibili, numero di posti a concorso e struttura del piano di studi. Inoltre, scopri le opinioni degli specializzandi sulla scuola e scopri quali sono le migliori Scuole di Specializzazione in Psichiatria in Italia.
Infine, leggi cosa fa lo psichiatra, quali competenze sono richieste e quali sono le principali aree di intervento.
Vai alla guida sulla Specializzazione in Psichiatria di Secret SSM.

Specializzazione in Psichiatria

I giovani medici che aspirano a diventare degli specialisti in Psichiatria devono acquisire 240 CFU.

La frequenza è obbligatoria. L’impegno orario è pari a 38 ore settimanali.

Lo specializzando ha diritto ad assenze, malattia e maternità.

Dopo aver superato la prova dell’ultimo anno di corso, lo specializzando deve sostenere la prova finale, che consiste nella discussione della tesi di specializzazione. L’argomento di tesi è proposto dallo specializzando in uno dei settori scientifici disciplinari inclusi nel Regolamento Didattico e prevede la guida di un relatore.

Quanto dura la Specializzazione in Psichiatria

La durata della Specializzazione in Psichiatria è di quattro anni.

Posti Specializzazione in Psichiatria

I posti per Psichiatria sono stati:

2024, 525 contratti statali, 17 regionali, 1 coperto con altri fondi, per un totale di 543;

2023, 476 contratti statali, 39 regionali, 1 coperto con altri fondi, per un totale di 516.

Secondo i dati forniti da Anaao, nel 2024 su 543 contratti banditi, ne sono stati assegnati 514, il 95%. Con questi numeri, la Scuola di Specializzazione in Psichiatria si colloca nella parte alta della classifica delle Scuole di Specializzazione in Medicina più ambite, dietro scuole come Malattie dell’Apparato Cardiovascolare e Pediatria ma prima di Oncologia, Medicina Interna, Igiene e Medicina preventiva.

Scuole di Specializzazione Psichiatria

Dove specializzarsi in Psichiatria? Nel 2024 le Scuole di Specializzazione di Psichiatria sono state 34: 

  • Bari, 11 posti totali più 2 riservati a esigenze del servizio SSN
  • Bologna, 23 posti totali
  • Brescia, 23 posti totali
  • Cagliari, 10 posti totali
  • Campania – “L. Vanvitelli”, 25 posti totali
  • Catania, 14 posti totali più 2 riservati a esigenze del servizio SSN
  • Chieti-Pescara, 10 posti totali
  • Cattolica del Sacro Cuore, 12 posti totali
  • Ferrara, 15 posti totali
  • Firenze, 16 posti totali
  • Foggia, 12 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
  • Genova, 23 posti totali
  • Insubria, 10 posti totali
  • L’Aquila, 12 posti totali
  • Messina, 11 posti totali più 3 riservati a esigenze del servizio SSN
  • Milano, 25 posti totali
  • Milano-Bicocca, 23 posti totali
  • Modena e Reggio Emilia, 16 posti totali
  • Napoli Federico II, 12 posti totali
  • Padova, 26 posti totali
  • Parma, 14 posti totali
  • Pavia, 10 posti totali
  • Perugia, 11 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
  • Piemonte orientale, 8 posti totali
  • Pisa, 15 posti totali
  • Politecnica delle Marche, 12 posti totali
  • Roma “La Sapienza” – Fac. M-P, 24 posti totali
  • Roma “Tor Vergata”, 14 posti totali
  • San Raffaele Milano, 12 posti totali
  • Salerno, 7 posti totali
  • Siena, 14 posti totali
  • Torino, 22 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
  • Udine, 9 posti totali
  • Verona, 23 posti totali

Specializzazione in Psichiatria: piano di studi

Le Scuole di Specializzazione in Psichiatria rientrano nella Classe di Specializzazione in “Neuroscienze e scienze clinico-comportamentali”. L’organizzazione didattica è definita a livello nazionale da decreti ministeriali e ulteriormente dettagliata dai regolamenti interni di ciascun ateneo.

Pur con alcune differenze tra sedi, gli obiettivi formativi delle Scuole di Specializzazione in Psichiatria sono largamente condivisi. Il percorso ha come finalità:

  • formare specialisti competenti negli ambiti della psichiatria biologica, clinica e della psicoterapia, con solide basi teoriche e competenze professionali avanzate;
  • sviluppare la capacità diagnostica e terapeutica per le diverse patologie psichiatriche lungo tutto l’arco della vita, inclusa la gestione delle emergenze;
  • fornire una preparazione completa, che includa i fattori sociali della malattia mentale, le metodologie di riabilitazione e risocializzazione, nonché gli aspetti etici, medico-legali e normativi della professione;
  • promuovere la salute mentale e contrastare lo stigma, valorizzando in particolare le competenze comunicative e relazionali nello sviluppo del rapporto medico-paziente.

Organizzazione didattica

Una caratteristica rilevante dei primi anni del percorso di specializzazione in Psichiatria è la presenza di un tronco comune, un insieme di attività formative condivise con altre specialità mediche, in particolare con l’area delle neuroscienze cliniche come la Neurologia. Questo segmento iniziale del curriculum ha lo scopo di fornire una solida base di conoscenze teoriche e competenze pratiche fondamentali.

Gli obiettivi formativi del tronco comune includono l’acquisizione di conoscenze approfondite sull’anatomia e la fisiologia del sistema nervoso centrale e periferico, la comprensione dei meccanismi eziopatogenetici generali delle patologie neurologiche e psichiatriche, e la padronanza delle principali metodiche diagnostiche.

Queste ultime comprendono l’esame clinico neurologico e psichiatrico, la diagnostica per immagini (come TC, RM), le tecniche elettrofisiologiche (EEG, potenziali evocati), gli esami chimico-biologici e le valutazioni psicometriche.

Inoltre, il tronco comune mira a fornire esperienze clinico-pratiche di base nella gestione delle principali patologie di interesse neurologico e psichiatrico, incluse le relative urgenze/emergenze e le complicanze neuropsichiatriche di malattie internistiche.

A seconda della scuola, troviamo insegnamenti quali Medicina Interna, Neurologia, Pediatria Generale e Specialistica, Diagnostica per Immagini, Neuropsichiatria Infantile, Neuroradiologia e Medicina Fisica e Riabilitativa.

Piano di studi per anno

  • Primo anno. Focus sulle scienze di base: Anatomia (con particolare attenzione al SNC), Biochimica, Fisiologia, Genetica, Farmacologia (con introduzione alla psicofarmacologia). Vengono affrontati anche Metodologia della Ricerca e Storia della Psichiatria. Inizia l’attività clinica con il modulo “Clinica Psichiatrica 1”, accompagnata dagli insegnamenti comuni.
  • Secondo anno. Approfondimento di discipline specialistiche e trasversali: Psicologia Clinica, Neuropsichiatria Infantile, Diagnostica per Immagini, Medicina Legale e Neuroradiologia.
  • Terzo anno. Ulteriore sviluppo delle competenze cliniche e specialistiche. Maggiore coinvolgimento in attività cliniche complesse e nei servizi territoriali.
  • Quarto anno. Consolidamento delle competenze cliniche avanzate. Introduzione a settori specifici come la Medicina del Lavoro. Preparazione della prova finale e discussione della tesi di specializzazione.

Attività professionalizzanti

Elemento centrale della formazione è l’attività pratica. Almeno il 70% del monte ore complessivo (168 CFU su 240) è dedicato a tirocini e attività professionalizzanti, secondo le disposizioni ministeriali.

La formazione sul campo è strutturata per applicare le conoscenze teoriche in un contesto clinico reale, con supervisione continua da parte di tutor esperti. Questo approccio consente allo specializzando di acquisire sicurezza e autonomia nella gestione del paziente.

Rete formativa e rotazioni

L’esperienza clinica si svolge all’interno di una rete formativa accreditata, articolata su più sedi: reparti universitari, SPDC ospedalieri, Centri di Salute Mentale, servizi per le dipendenze, strutture residenziali e semiresidenziali, consultori, servizi di neuropsichiatria infantile.

La composizione della rete varia da sede a sede, ma è sempre progettata per garantire una visione completa dell’assistenza psichiatrica. Inoltre, è possibile svolgere fino a 18 mesi di formazione presso strutture esterne, in Italia o all’estero, previa approvazione del Consiglio della Scuola e in coerenza con gli obiettivi formativi.

Formazione in Psicoterapia

Un tratto distintivo della scuola italiana è l’integrazione della formazione in psicoterapia come parte obbligatoria del percorso.

Non si tratta di un’attività accessoria, ma di un obiettivo formativo strutturale: lo specializzando deve acquisire conoscenze teoriche e tecniche operative sui principali modelli psicoterapici, con applicazione pratica individuale, familiare e di gruppo.

L’obiettivo non è solo conoscere i modelli, ma saperli applicare nella pratica clinica quotidiana, in modo strutturato e responsabile.

Opinioni sulla Specializzazione in Psichiatria

La decisione di specializzarsi in Psichiatria è personale e richiede una sincera auto-valutazione dei propri interessi, valori, motivazioni e della propria capacità di resilienza di fronte alle sfide emotive e professionali che questa disciplina comporta.

Considerata l’eterogeneità dei percorsi formativi offerti dalle varie scuole, è essenziale condurre una ricerca accurata su ciascuna sede, valutandone l’approccio didattico (in particolare l’equilibrio tra psicoterapia e farmacologia), la qualità della supervisione, le opportunità di tirocinio all’interno della rete formativa e il clima lavorativo. Questo processo può essere facilitato dal confronto diretto con i referenti delle scuole o con specializzandi in corso.

Punti di forza della Scuola di Specializzazione in Psichiatria

  • Fascino intellettuale e complessità disciplinare. La Psichiatria è spesso considerata la specialità che più rappresenta l’approccio bio-psico-sociale alla salute. Si distingue per la sua natura interdisciplinare e per un certo grado di “creatività”. Per comprendere la mente umana e la sofferenza psichica, attinge infatti non solo alla medicina e alle neuroscienze, ma anche alla filosofia, alla psicologia, alla sociologia, all’arte e alla letteratura.
  • Profondità della relazione medico-paziente. A differenza di molte altre specialità, dove il contatto può essere breve o mediato da strumenti tecnici, in Psichiatria la relazione terapeutica è spesso lunga, intensa e rappresenta essa stessa uno strumento essenziale di diagnosi e cura.
  • Impatto concreto sull’aiuto al paziente. Offrire un supporto significativo a persone in grave sofferenza mentale è una delle principali fonti di gratificazione citate da psichiatri e specializzandi.
  • Ampia varietà di ambiti lavorativi. Lo psichiatra può lavorare in ospedale (SPDC, Day Hospital), nei Centri di Salute Mentale (CSM), in comunità terapeutiche e riabilitative, in ambulatori, come consulente per altri reparti o enti esterni, nella libera professione, come perito in ambito forense, nella ricerca scientifica o collaborando con aziende. Esistono inoltre numerose aree di interesse e sub-specializzazione: disturbi alimentari, dipendenze, psicogeriatria, consultazione e collegamento, psicofarmacologia clinica. Pur essendo una disciplina distinta, la Neuropsichiatria Infantile presenta numerose sovrapposizioni e aree di interazione con la Psichiatria dell’adulto.

Criticità della Scuola di Specializzazione in Psichiatria

  • Impatto emotivo elevato. Pur offrendo grandi soddisfazioni, la specializzazione in Psichiatria comporta un carico emotivo importante e un rischio non trascurabile di stress e burnout. Leggi il nostro approfondimento sul burnout negli specializzandi.
  • Variabilità nella qualità della formazione. La qualità del percorso formativo varia notevolmente tra le sedi. Alcuni specializzandi lamentano un approccio eccessivamente focalizzato sulla raccolta descrittiva di segni e sintomi, a scapito di una comprensione profonda della psicopatologia. Vengono inoltre segnalate criticità legate a una visione troppo biologico-riduzionista o ospedalocentrica, che trascura l’approccio psicologico, sociale e territoriale.
    Anche aspetti più pratici come le rotazioni (talvolta percepite come casuali o non personalizzate) e la necessità di spostamenti frequenti verso sedi periferiche possono generare insoddisfazione.
  • Pressioni esterne e ruolo sociale. Soprattutto nel servizio pubblico, lo psichiatra può trovarsi investito di un ruolo improprio di controllo sociale, con richieste che esulano dalle sue reali competenze cliniche.
  • Alto livello di responsabilità. Eventi avversi gravi, come suicidi o comportamenti violenti da parte dei pazienti, possono avere conseguenze legali rilevanti per il medico. In particolare, la gestione dei Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO) comporta responsabilità complesse e delicate. Lavorare nel SSN implica inoltre dover affrontare vincoli burocratici, carenza di risorse e dinamiche istituzionali frustranti.
  • Stigma legato alla disciplina e ai pazienti. Il disagio psichico e la figura dello psichiatra sono ancora oggetto di pregiudizi e stereotipi. La Psichiatria viene talvolta percepita come meno “medica”, “scientifica” o “oggettiva” rispetto ad altre specialità, a causa della sua attenzione alla soggettività e della mancanza, in molti casi, di biomarcatori diagnostici definitivi.
  • Gestione della complessità clinica. Le patologie psichiatriche sono frequentemente multifattoriali e complesse. La diagnosi si basa sull’osservazione clinica e sul colloquio, richiedendo competenze interpretative raffinate. Le terapie, siano esse farmacologiche o psicoterapeutiche, non sempre producono risultati immediati e spesso richiedono tempi lunghi. Lo psichiatra si confronta inoltre con pazienti difficili, comorbilità multiple e problematiche relazionali o sociali che richiedono pazienza, empatia e resilienza.

In sintesi, la Psichiatria offre un elevato grado di soddisfazione intellettuale, grazie alla complessità dei temi affrontati e all’approccio olistico, e umana, per il valore della relazione terapeutica. A questo si aggiungono prospettive lavorative generalmente stabili.
D’altro canto, si tratta di una professione esigente sotto il profilo emotivo, con un rischio concreto di burnout e una certa esposizione a pressioni esterne sociali, istituzionali e legali, che possono rendere il lavoro quotidiano particolarmente impegnativo.

Migliori Scuole di Specializzazione in Psichiatria

Ogni anno i medici specializzandi devono rispondere al questionario sulla valutazione delle Scuole di Specializzazione.

L’Associazione Liberi Specializzandi – Fattore 2a ha elaborato le risposte del 2023 per il 2022. In base a questa elaborazione il punteggio medio di soddisfazione degli specializzandi in Psichiatria è di 7,17 punti.

Secondo questo report, le migliori Scuole di Psichiatria in Italia sono:

  • Palermo
  • Chieti-Pescara
  • Milano Bicocca
  • Roma Tor Vergata
  • Parma
  • Udine

Cosa fa lo psichiatra

Le mansioni dello psichiatra sono molteplici e complesse: spaziano dalla diagnosi alla terapia, dalla gestione delle urgenze alla collaborazione interdisciplinare.
Data la complessità dei disturbi mentali, l’intervento psichiatrico richiede quasi sempre un approccio multidisciplinare. Lo psichiatra lavora abitualmente in stretta collaborazione con un’équipe composta da psicologi, psicoterapeuti, infermieri specializzati in salute mentale, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori professionali, terapisti occupazionali, medici di medicina generale e altri specialisti (neurologi, internisti, ecc.).

Il processo diagnostico

La diagnosi rappresenta il primo passo fondamentale nel percorso di cura psichiatrica e si articola in diverse fasi:

  • valutazione clinica, raccolta di un’anamnesi dettagliata, comprensiva della storia medica e psichiatrica del paziente e della sua famiglia, informazioni sullo stile di vita, eventuale uso di sostanze e fattori di stress psicosociali;
  • esame psichico: attraverso il colloquio clinico, lo psichiatra valuta in modo sistematico le principali funzioni psichiche;
  • formulazione della diagnosi, sulla base delle informazioni raccolte, lo psichiatra formula una diagnosi utilizzando i principali sistemi di classificazione internazionali, come il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) o l’ICD (Classificazione Internazionale delle Malattie);
  • diagnosi differenziale, lo psichiatra deve distinguere il disturbo identificato da altre condizioni psichiatriche simili e, grazie alla sua formazione medica, escludere che i sintomi siano causati da patologie organiche (neurologiche, endocrine, infettive, ecc.);
  • esami di supporto, per completare la diagnosi, lo psichiatra può prescrivere esami di laboratorio (emocromo, funzionalità tiroidea, vitamine B12 e folati, livelli di farmaci), esami tossicologici, test psicodiagnostici e neuropsicologici, oppure esami strumentali (come EEG o risonanza magnetica encefalo) nei casi selezionati.

La gestione terapeutica

Una volta stabilita la diagnosi, lo psichiatra elabora un piano terapeutico personalizzato, che può includere:

  • psicofarmacoterapia. Uso di farmaci per trattare i sintomi e stabilizzare il quadro clinico;
  • psicoterapia. Seppur non sempre praticata direttamente dallo psichiatra, può essere parte integrante del piano terapeutico in collaborazione con psicoterapeuti;
  • interventi riabilitativi e psicosociali. Attività volte al recupero funzionale, all’autonomia e all’inserimento sociale del paziente;
  • altre terapie biologiche, come la stimolazione magnetica transcranica (TMS) o l’elettroshock (ECT) in casi selezionati;
  • approccio integrato. Combinazione di più interventi, adattati nel tempo alle esigenze del paziente.

Interventi in urgenza ed emergenza

Una parte significativa del lavoro dello psichiatra, soprattutto in ambito ospedaliero, riguarda la gestione delle situazioni di crisi acuta:

  • gestione delle emergenze psichiatriche. Interventi in casi di agitazione psicomotoria, rischio suicidario, pericolo per altri, o episodi psicotici acuti con perdita di contatto con la realtà;
  • Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Nei casi previsti dalla legge (Legge 180/1978 e successive modifiche), quando una persona in grave stato psichico rifiuta le cure e non è possibile intervenire con misure extra-ospedaliere tempestive, lo psichiatra può proporre, insieme a un altro medico e con la convalida del sindaco, un ricovero coatto presso un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC).

Quali disturbi cura lo psichiatra

Lo psichiatra è lo specialista di riferimento per la diagnosi e il trattamento di un’ampia gamma di disturbi mentali, emotivi e comportamentali, che possono manifestarsi in ogni fase della vita. Tra le principali categorie di patologie trattate:

  • disturbi dell’umore (es. depressione maggiore, disturbo bipolare);
  • disturbi d’ansia (es. disturbo di panico, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo);
  • disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici;
  • disturbi di personalità;
  • disturbi correlati a sostanze e dipendenze;
  • disturbi della nutrizione e dell’alimentazione;
  • disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti (es. disturbo da stress post-traumatico);
  • disturbi del neurosviluppo in età adulta (es. adhd);
  • disturbi neurocognitivi (es. demenze);
  • disturbi psicosomatici;
  • altri disturbi, come quelli del sonno-veglia, disfunzioni sessuali, disturbi dell’identità di genere.

Specializzando in Psichiatria: stipendio

Quanto guadagna uno specializzando in Psichiatria? Lo stipendio degli specializzandi è uguale, indipendentemente dalla scuola frequentata, almeno fino al 2024/25. Infatti, dal 2025/26 per le 20 scuole meno attrattive è previsto un aumento maggiore rispetto a quello previsto per tutte le altre scuole.

Per approfondire, leggi qual è lo stipendio di uno specializzando.

Quindi, al momento, lo stipendio netto dello specializzando in Medicina è pari a:

  • 1652,29 euro al mese per i primi due anni di specializzazione;
  • 1718,35 euro al mese per gli anni successivi.

Stipendio dello Psichiatra in Italia

Determinare con precisione quanto guadagni uno psichiatra in Italia è complesso, a causa della variabilità normativa e fiscale. Tuttavia, è possibile delineare alcune stime attendibili.

Nel 2025, la RAL, Retribuzione Annua Lorda di uno psichiatra qualificato si colloca indicativamente tra 75.000 e 85.000 euro, corrispondenti a uno stipendio lordo mensile (su 13 mensilità) di 5.800 – 6.900 euro e un netto mensile stimato tra 3.400 e 3.800 euro, al netto di imposte e contributi standard.

Lo stipendio aumenta significativamente con l’esperienza:

  • neo-specialista (<5 anni di esperienza). Un dirigente medico neoassunto nel SSN, con contratto a tempo pieno ed esclusivo, ha una RAL iniziale superiore a 55.000 euro, grazie a voci fisse come lo stipendio tabellare, l’indennità di specificità medica e l’indennità di esclusività;
  • psichiatra con 10–20 anni di esperienza. Gli scatti di anzianità e l’aumento della retribuzione di posizione portano la RAL a crescere in modo sostanziale;
  • psichiatra senior o in ruoli apicali, primario). Per chi ricopre posizioni dirigenziali complesse, come i Direttori di Struttura Complessa, la RAL può raggiungere e superare i 100.000 – 140.000 euro, con ulteriori incrementi legati alla parte variabile e all’attività intramoenia.

Nel settore pubblico, la retribuzione di un dirigente medico psichiatra è composta da numerose voci, tra cui:

  • stipendio tabellare
  • indennità di specificità medica
  • indennità di esclusività
  • retribuzione di posizione
  • retribuzione di risultato

Nel privato, la retribuzione varia in base a diversi fattori:

  • area geografica. Le grandi città offrono compensi mediamente più alti;
  • esperienza e reputazione. Specialisti affermati possono negoziare tariffe elevate;
  • sub-specializzazioni. Competenze in aree specifiche aumentano il valore professionale;
  • volume di attività. Per i liberi professionisti, il numero di pazienti seguiti è determinante;

In breve, il privato offre maggiore flessibilità e potenziali guadagni più alti, ma con minore stabilità economica e progressione di carriera meno strutturata rispetto al SSN.

Sbocchi professionali

Quali sono i lavori possibili con la Specializzazione in Psichiatria? Gli psichiatri in Italia operano sia nel servizio pubblico che nel settore privato, con una netta prevalenza nel primo, all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

I principali ambiti pubblici includono:

  • Dipartimento di Salute Mentale (DSM), coordina l’assistenza psichiatrica nel territorio;
  • Centro di Salute Mentale (CSM), punto di accesso territoriale per la diagnosi e la cura;
  • Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), reparto ospedaliero per ricoveri acuti, anche in TSO;
  • Centri Diurni (CD), offrono attività riabilitative semiresidenziali;
  • Strutture Residenziali (SR) / Comunità Terapeutiche Riabilitative (CTR), accoglienza H24 per pazienti complessi;
  • Servizi per le Dipendenze (SerD), cura delle dipendenze, spesso in collaborazione con i DSM.
  • Altri contesti pubblici: consulenza ospedaliera, università e ricerca, ambito penitenziario.

Nel privato, lo psichiatra può svolgere:

  • attività libero-professionale in studio privato;
  • collaborazioni con case di cura, cliniche private o strutture accreditate.

Infine, può operare in ambiti specialistici come la psichiatria forense (perizie, attività di consulenza tecnica d’ufficio o di parte) e, più raramente, come consulente aziendale.

Come prepararsi al concorso SSM

Superare il test SSM non è difficile, dato il numero di contratti disponibili. La vera difficoltà consiste nel conseguire il punteggio sufficiente per entrare nella scuola e nella sede a cui si ambisce.

Pertanto, più alto è il punteggio ottenuto al Concorso di Specializzazione Medicina, maggiori sono le possibilità di raggiungere il proprio obiettivo.

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