Ti interessa la Scuola di Specializzazione in Neurologia? Di seguito trovi una guida completa sulla Specializzazione in Neurologia.
La Neurologia non è una disciplina da affrontare con leggerezza. Richiede una forte motivazione, attenzione al dettaglio e consapevolezza dell’impegno clinico e teorico che comporta.
Scopri in cosa consiste questa specializzazione, di cosa si occupa il neurologo e quali sono gli sbocchi professionali al termine del percorso. Troverai anche tutte le informazioni su durata, numero di posti, sedi e piano di studi della Scuola di Specializzazione in Neurologia.
Infine, leggi le opinioni degli specializzandi e scopri quali sono le migliori Scuole di Specializzazione in Neurologia in Italia.
Leggi la guida sulla Specializzazione in Neurologia di Secret SSM.
Neurologia: la specializzazione
Il giovane medico che aspira a conseguire la Specializzazione in Neurologia deve acquisire 240 CFU.
La frequenza è obbligatoria. L’impegno orario è pari a 38 ore settimanali. Lo specializzando ha diritto ad assenze, malattia e maternità.
Dopo aver superato la prova dell’ultimo anno di corso, lo specializzando deve sostenere la prova finale, che consiste nella discussione della tesi di specializzazione. L’argomento di tesi è proposto dallo specializzando in uno dei settori scientifici disciplinari inclusi nel Regolamento Didattico e prevede la guida di un relatore. La prova è valutata in centodecimi.
Quando dura la Specializzazione in Neurologia
La durata della Specializzazione in Neurologia è di quattro anni.
Posti Specializzazione in Neurologia
I posti per Neurologia sono stati:
- 2024, 320 contratti statali, 20 regionali e 3 finanziati da altri enti pubblici o privati;
- 2023, 286 contratti statali, 28 regionali e 4 finanziati da altri enti pubblici o privati
Secondo i dati forniti da Anaao, nel 2024 su 343 contratti banditi, ne sono stati assegnati 342, il 100%. Con questi numeri, la Scuola di Specializzazione in Neurologia si colloca tra le scuole più ambite, in cui è più difficile entrare.
Università con Neurologia
Nel 2024 le Scuole di Specializzazione in Neurologia sono state 38:
- Bari, 14 posti totali più 3 riservati a esigenze del servizio SSN
- Bologna, 12 posti totali
- Brescia, 9 posti totali
- Cagliari, 12 posti totali
- Campania – “L. Vanvitelli”, 9 posti totali
- Catania, 7 posti totali
- Catanzaro, 10 posti totali
- Chieti-Pescara, 6 posti totali
- Cattolica del Sacro Cuore, 9 posti totali
- Ferrara, 6 posti totali
- Firenze, 10 posti totali
- Foggia, 5 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
- Genova, 12 posti totali
- L’Aquila, 6 posti totali
- Messina, 10 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
- Milano, 16 posti totali
- Milano-Bicocca, 13 posti totali
- Modena e Reggio Emilia, 8 posti totali
- Napoli Federico II, 8 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
- Padova, 13 posti totali
- Palermo, 7 posti totali
- Parma, 6 posti totali
- Pavia, 10 posti totali
- Perugia, 7 posti totali
- Piemonte orientale, 6 posti totali
- Pisa, 9 posti totali
- Politecnica delle Marche, 9 posti totali
- Roma “La Sapienza” – Fac. M-O/F-M, 17 posti totali
- Roma “Tor Vergata”, 11 posti totali
- Raffaele Milano, 8 posti totali
- Salerno, 7 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
- Siena, 7 posti totali
- Torino, 10 posti totali
- Trento, 5 posti totali
- Trieste, 4 posti totali
- Udine, 9 posti totali
- Campus Bio-Medico Roma, 7 posti totali
- Verona, 9 posti totali
Specializzazione in Neurologia: gli esami
Il piano di studi della Scuola di Specializzazione in Neurologia integra attività teoriche, cliniche e di ricerca. Sebbene regolato a livello nazionale dal D.M. 68/2015, che assicura standard minimi omogenei, ogni università organizza autonomamente il proprio curriculum, offrendo percorsi formativi differenti per struttura, contenuti e priorità.
Di conseguenza, suggeriamo ai futuri specializzandi di esaminare attentamente il Regolamento Didattico o il Piano di Studi specifico di ogni università per identificare il programma che meglio si allinea ai loro interessi particolari, che possono variare da un forte orientamento alla ricerca a un focus su specifiche aree cliniche.
Piano di studi di Neurologia
Generalmente, i programmi di specializzazione in Neurologia iniziano con un blocco di insegnamenti dedicati alle scienze di base, quali Anatomia, Fisiologia, Farmacologia e Patologia generale. A questo segue un periodo formativo definito Tronco Comune, che prevede rotazioni in specialità mediche affini e rilevanti per la pratica neurologica. Tra queste figurano tipicamente la Medicina Interna, la Psichiatria e, in alcuni casi, la Pediatria o la Neuropsichiatria Infantile.
Nei primi due anni, la formazione avviene prevalentemente all’interno dell’ateneo di appartenenza, alternando reparto e ambulatori. L’obiettivo è costruire una solida base clinica, che permetta di affrontare la maggior parte delle patologie neurologiche.
Gli anni successivi del corso sono caratterizzati da una focalizzazione intensa sulla formazione neurologica specialistica, che comprende la Neurologia clinica, la Neurofisiologia clinica, la Neuroradiologia e l’approfondimento di diverse aree sub-specialistiche della neurologia.
Inoltre, dal terzo anno, lo specializzando inizia a ruotare nelle strutture della rete formativa, incluse stroke unit, centri per epilessia, malattie del sonno o neurodegenerazioni, potendo dedicare anche un periodo di 6-12 mesi presso centri extra-rete in Italia o all’estero.
Formazione pratica
Una parte rilevante del percorso in Neurologia è dedicata alle attività professionalizzanti, ovvero alla formazione pratica sul campo. Lo specializzando acquisisce progressivamente autonomia clinica, passando da un’attività svolta sotto supervisione a una gestione più indipendente ma sempre monitorata. La qualità della formazione pratica dipende fortemente dalla rete formativa, cioè dagli ospedali e centri specializzati convenzionati con l’università, (come il Niguarda per l’Università di Milano-Bicocca) e Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, IRCCS, specializzati (ad esempio, il “Carlo Besta” per UniMib o il “Mondino” per l’Università di Pavia).
Reti ampie e ben strutturate, con stroke unit, centri per epilessia o neuroriabilitazione, garantiscono un’esposizione clinica più varia e completa, fino a livelli sub-specialistici.
Ricerca
La natura e l’intensità del coinvolgimento nella ricerca possono variare. Di norma, le attività di ricerca sono integrate nel percorso formativo, con alcune università che richiedono esplicitamente la partecipazione a sperimentazioni cliniche o a specifici progetti di ricerca.
Questo requisito mira a promuovere il pensiero critico, la comprensione della metodologia scientifica e la capacità di contribuire all’avanzamento delle conoscenze neurologiche. Prepara gli specialisti a un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della loro carriera e a una pratica clinica basata sulle evidenze scientifiche.
Per le università con solidi dipartimenti di ricerca (ad esempio, il Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini” dell’Università di Torino o il Dipartimento di Scienze del sistema nervoso e del comportamento dell’Università di Pavia), l’ambiente di ricerca può offrire opportunità all’avanguardia e mentorship, plasmando futuri clinici-ricercatori.
Gli studenti interessati a carriere accademiche o a sub-specializzarsi in aree ad alta intensità di ricerca dovrebbero cercare programmi con infrastrutture di ricerca robuste e opportunità esplicite di partecipazione significativa, che vadano oltre la semplice stesura della tesi.
Le opinioni sulla Specializzazione in Neurologia
Quali sono i pro e contro della Specializzazione in Neurologia? La specializzazione in Neurologia affascina molti giovani medici per l’alto stimolo intellettuale che offre e per il fascino intrinseco dello studio del sistema nervoso centrale e periferico. Si tratta di una disciplina complessa ma ricca di sfide stimolanti e di grande impatto sulla vita dei pazienti, soprattutto in presenza di patologie croniche e invalidanti.
Tra i vantaggi, segnaliamo:
- l’alto valore formativo, con un percorso teorico-pratico strutturato e basato sulle linee guida ministeriali;
- si tratta di una scelta di grande valore, indicata per chi desidera una formazione solida e vuole avere un impatto concreto sulla vita dei pazienti;
- l’acquisizione di competenze altamente specialistiche, molto apprezzate sia in ambito clinico sia nella ricerca;
- le diverse opportunità di carriera, che spaziano dalla clinica all’accademia, fino all’industria farmaceutica e alla ricerca scientifica;
- la possibilità concreta di partecipare a progetti di ricerca e innovazione, specialmente in contesti universitari o IRCCS;
- alcune scuole offrono ambienti formativi eccellenti, supportivi e con un forte senso di comunità.
Tuttavia, la Specializzazione in Neurologia presenta anche una serie di criticità da non sottovalutare:
- l’accesso alla scuola è altamente competitivo, con punteggi generalmente elevati;
- il carico di lavoro può essere intenso, con orari prolungati e turni impegnativi;
- la gestione di patologie gravi, croniche o degenerative comporta un forte impatto emotivo e richiede resilienza e maturità;
- alcune sedi lamentano una formazione carente o disorganizzata e problemi sistemici;
- si osserva una forte variabilità tra le scuole, sia nella qualità della didattica che nell’ambiente professionale;
- le reti formative molto estese in alcune sedi possono comportare spostamenti frequenti e disagi logistici.
Migliori Scuole di Specializzazione in Neurologia
Ogni anno i medici specializzandi devono rispondere al questionario sulla valutazione delle Scuole di Specializzazione.
L’Associazione Liberi Specializzandi – Fattore 2a ha elaborato le rispose del 2023 per il 2022. In base a questa elaborazione il punteggio medio di soddisfazione degli specializzandi in Neurologia è di 6,60 punti.
Le migliori Scuole di Cardiologia sono:
- Cattolica
- Udine
- Modena e Reggio Emilia
- Pavia
A queste, aggiungiamo anche L’Aquila, Bologna e Milano San Raffaele, con un punteggio inferiore di pochissimo.
Cosa fa il neurologo
Il neurologo è il medico specialista che si occupa di diagnosi, cura e gestione delle malattie del sistema nervoso centrale e periferico. In breve, si interessa di tutte le condizioni che colpiscono cervello, midollo spinale, nervi periferici e muscoli, escludendo però quelle di natura prettamente psichiatrica o neurochirurgica.
Il neurologo è una figura chiave nella gestione di molte patologie complesse, spesso croniche e invalidanti, che richiedono competenze cliniche raffinate e una stretta collaborazione con altri specialisti, fisioterapisti, psicologi e caregiver.
L’attività del neurologo è incentrata sull’inquadramento clinico dei sintomi neurologici, come perdita di forza, alterazioni della sensibilità, disturbi del linguaggio, tremori, crisi epilettiche, mal di testa o disturbi cognitivi, e sulla loro interpretazione alla luce di esami diagnostici come la risonanza magnetica, l’elettroencefalogramma (EEG), l’elettromiografia (EMG), i potenziali evocati o, nei casi più complessi, la puntura lombare e gli esami neuropsicologici.
Nel corso della propria attività clinica, molti neurologi si specializzano in aree specifiche della disciplina, anche sulla base delle caratteristiche della struttura in cui lavorano. Tra le principali sotto-specializzazioni della Neurologia ci sono:
- malattie neurodegenerative. Il neurologo può seguire pazienti con Alzheimer, Parkinson, demenze frontotemporali o atrofie multisistemiche, accompagnandoli lungo l’evoluzione della malattia e gestendo disturbi cognitivi, del movimento e comportamentali;
- epilessia. Si tratta di una sotto-specializzazione molto strutturata, con ambulatori dedicati alla diagnosi e al trattamento delle crisi epilettiche, spesso con l’ausilio dell’EEG e di video-monitoraggi prolungati;
- cefalee. Il neurologo esperto in questo ambito si occupa di emicrania, cefalea a grappolo e altre forme di mal di testa cronico, spesso complesso da trattare, anche con terapie innovative come anticorpi monoclonali o neurostimolatori;
- disturbi del movimento. Oltre al Parkinson, esistono patologie come il tremore essenziale, le distonie o le coree che rientrano nella competenza di neurologi dedicati a quest’area, talvolta in collaborazione con la neurochirurgia funzionale;
- sclerosi multipla e malattie demielinizzanti. Il neurologo segue pazienti affetti da queste patologie infiammatorie croniche del sistema nervoso centrale, che colpiscono in particolare giovani adulti;
- neuropatie periferiche e miopatie. In questi casi il neurologo si occupa di malattie che interessano i nervi e i muscoli, come neuropatie diabetiche, neuropatie ereditarie, miastenia gravis, sindromi canalicolari e altre condizioni neuromuscolari;
- ictus e patologie cerebrovascolari. Una parte importante della neurologia riguarda la diagnosi e la gestione dell’ictus ischemico o emorragico, con approcci urgenti in stroke unit e protocolli per la prevenzione delle recidive.
- sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e malattie del motoneurone. Sono patologie rare e gravi, che richiedono una presa in carico multidisciplinare per la gestione dei sintomi motori, respiratori e nutrizionali;
- disturbi cognitivi e del linguaggio. Alcuni neurologi si specializzano nella valutazione e nel trattamento di afasie, disturbi del linguaggio acquisiti, e altre condizioni che alterano il pensiero, la memoria o la capacità di comunicare.
Stipendio dello Specializzando in Neurologia
Quanto guadagna uno specializzando in Neurologia? Lo stipendio degli specializzandi è uguale, indipendentemente dalla scuola frequentata, almeno fino al 2024/25. Infatti, dal 2025/26 per le 20 scuole meno attrattive è previsto un aumento maggiore rispetto a quello previsto per tutte le altre scuole.
Per approfondire, leggi qual è lo stipendio di uno specializzando.
Quindi, al momento, lo stipendio netto dello specializzando in Medicina è pari a:
- 1652,29 euro al mese per i primi due anni di specializzazione;
- 1718,35 euro al mese per gli anni successivi.
Quanto guadagna un neurologo
La professione del neurologo in Italia è intellettualmente stimolante e offre buone opportunità di ricerca, ma il contesto retributivo è complesso e poco trasparente. Le informazioni sugli stipendi sono spesso aggregate e difficili da interpretare, poiché influenzate da variabili come contratti collettivi, tasse e previdenza.
Quanto guadagna al mese un neurologo?
- Nel settore pubblico, un neurologo neoassunto percepisce uno stipendio netto mensile di circa 2.500-2.800€, con una crescita legata all’anzianità e agli incarichi, fino a oltre 4.000€ netti per ruoli apicali. Le disparità regionali sono molto marcate, con le regioni del Nord e le province autonome che offrono tendenzialmente retribuzioni più elevate. È vero che il pubblico offre stabilità, tutele contrattuali e progressione chiara, ma tutto questo a fronte di carichi di lavoro intensi e minore flessibilità.
- Nel settore privato, la retribuzione è più variabile perché il quadro è eterogeneo dato che i medici possono essere dipendenti di case di cura private convenzionate con il SSN, di strutture interamente private, o operare come liberi professionisti. La retribuzione può superare quella del SSN per professionisti esperti o con sub-specializzazioni, ma dipende da accordi individuali, prestigio della struttura, volume di attività e regione. Tuttavia, manca una progressione garantita e i rinnovi contrattuali sono spesso lenti o incerti.
In prospettiva futura, la crescente domanda di specialisti neurologi, a causa dell’aumento delle patologie specifiche e dall’invecchiamento della popolazione, potrebbe teoricamente esercitare una pressione al rialzo sulle retribuzioni. Tuttavia, questo potenziale effetto di mercato deve confrontarsi con i vincoli di spesa pubblica che caratterizzano il Servizio Sanitario Nazionale e con le dinamiche contrattuali, talvolta complesse e lente, del settore privato.
Sbocchi lavorativi
Un medico specializzato in Neurologia ha a disposizione numerosi sbocchi lavorativi, che spaziano tra l’ambito ospedaliero, quello territoriale, la libera professione, la ricerca e le consulenze specialistiche. Ecco una panoramica delle principali opportunità professionali.
- Ospedali pubblici
La destinazione più comune per un neurologo è il reparto ospedaliero, dove può lavorare in unità di neurologia, stroke unit o terapie intensive neurovascolari. Oltre all’attività di reparto, il neurologo può svolgere consulenze presso i Pronto Soccorso o lavorare in ambulatori specialistici dedicati a patologie come epilessia, cefalee, sclerosi multipla, disturbi del movimento o demenze. L’assunzione avviene tramite concorsi pubblici, con possibilità di carriera fino a ruoli dirigenziali. - Strutture private e convenzionate
Molti neurologi scelgono di lavorare in cliniche private, case di cura o poliambulatori specialistici, dove possono esercitare attività diagnostica e terapeutica in regime di convenzione o in libera professione. L’ambiente privato offre generalmente maggiore autonomia organizzativa e, in alcuni casi, retribuzioni più elevate rispetto al settore pubblico. - Diagnostica neurofisiologica
Un’altra area di specializzazione è quella della neurofisiopatologia, in cui il neurologo si occupa di esami come EEG ed EMG. Queste competenze tecniche sono richieste sia negli ospedali che nei centri diagnostici privati, e rappresentano una nicchia particolarmente apprezzata per la sua utilità clinica. - Ricerca e università
Chi ha una forte inclinazione per la ricerca può trovare opportunità presso università, IRCCS o centri specializzati in malattie neurologiche. In questo ambito è possibile intraprendere un percorso accademico con dottorati di ricerca, contratti post-dottorato e attività clinico-scientifica. Le principali aree di studio includono le patologie neurodegenerative, l’epilessia, la sclerosi multipla e le malattie rare. - Neurologia territoriale
Negli ultimi anni è cresciuto il ruolo del neurologo sul territorio, all’interno di ambulatori specialistici delle ASL o di reti di presa in carico per pazienti con malattie croniche. Il neurologo lavora spesso in sinergia con i medici di medicina generale, i geriatri e i servizi sociali, in particolare nella gestione di malattie come Alzheimer, Parkinson e SLA. Questo ambito è destinato a crescere, anche alla luce delle riforme previste dal PNRR. - Consulenze medico-legali e assicurative
Alcuni neurologi scelgono di specializzarsi in ambiti legati alla medicina legale, occupandosi di perizie in casi di traumi cranici, ictus, disabilità neurologiche o invalidità. Possono lavorare per il tribunale, per compagnie assicurative o come consulenti per enti previdenziali come l’INPS. In questi casi, è spesso utile una formazione aggiuntiva in ambito medico-legale. - Opportunità all’estero
Infine, non mancano le possibilità di lavoro all’estero, soprattutto per chi è interessato a proseguire la formazione in centri di eccellenza o a intraprendere la carriera accademica. Paesi come Germania, Svizzera, Regno Unito o Stati Uniti offrono percorsi di specializzazione avanzata (fellowship) e possibilità di inserimento in progetti di ricerca internazionale.
Come prepararsi al concorso SSM
Superare il test SSM non è difficile, dato il numero di contratti disponibili. La vera difficoltà consiste nel conseguire il punteggio sufficiente per entrare nella scuola e nella sede desiderate
Pertanto, più alto è il punteggio ottenuto al Concorso di Specializzazione Medicina, maggiori sono le possibilità di raggiungere il proprio obiettivo. Questo vale soprattutto per specializzazioni ambite come Neurologia.
Per aiutarti e supportati in ogni fase di questa tappa fondamentale del tuo percorso professionale, Secret SMM ha organizzato più tipologie di corsi di preparazione al SSM, con accesso a decine di videolezioni, sia preregistrate che in diretta, 25 manuali SSM, tra cui il libro su Neurologia, e al simulatore SSM con integrata l’AI e la modalità sfida. Inoltre, con i corsi Secret SSM hai l’opportunità di richiedere il tutoraggio ad personam.
Immagine in evidenza di Anna Shvets https://www.pexels.com/photo/close-up-shot-of-mri-results-4226264/