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chirurgo maxillo-facciale

Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale: info, pro e contro

Le informazioni più utili e le opinioni sulla Scuola di Chirurgia maxillo-facciale. Leggi l'approfondimento per capire se questa specializzazione è quella giusta per te.
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Indice

Ti interessa la Scuola di Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale? In questa guida trovi tutte le informazioni utili per orientarti nel percorso formativo.

La Chirurgia maxillo-facciale è una disciplina che unisce competenze mediche e chirurgiche, occupandosi della diagnosi e del trattamento delle patologie, malformazioni e traumi del distretto cranio-facciale. Si tratta di una branca ad alta complessità che integra aspetti funzionali, ricostruttivi ed estetici, con l’obiettivo di restituire al paziente non solo la salute, ma anche l’armonia del volto e una migliore qualità di vita.

Il chirurgo maxillo-facciale lavora in ambito ospedaliero e clinico, collaborando con team multidisciplinari che comprendono odontoiatri, otorinolaringoiatri, chirurghi plastici e oncologi. Si occupa di traumi facciali, tumori del cavo orale e del massiccio facciale, malformazioni congenite come le labiopalatoschisi, oltre che di chirurgia ortognatica e ricostruttiva.

In questa guida scoprirai in cosa consiste la specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale, quali sono le principali attività dello specializzando e quali prospettive professionali si aprono al termine del percorso. Troverai anche informazioni aggiornate su durata, sedi, numero di posti disponibili e piano di studi della Scuola di Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale.

Infine, potrai leggere le opinioni degli specializzandi e scoprire quali sono le migliori Scuole di Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale in Italia.
Leggi la guida alla Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale di Secret SSM.

Chirurgia maxillo-facciale: la specializzazione

Il giovane medico che aspira a conseguire la Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale deve acquisire 300 CFU.

La frequenza è obbligatoria. L’impegno orario è pari a 38 ore settimanali.

Lo specializzando ha diritto ad assenze, malattia e maternità.

Dopo aver superato la prova dell’ultimo anno di corso, lo specializzando deve sostenere la prova finale, che consiste nella discussione della tesi di specializzazione. L’argomento di tesi è proposto dallo specializzando in uno dei settori scientifici disciplinari inclusi nel Regolamento Didattico e prevede la guida di un relatore. La prova è valutata in centodecimi.

Quando dura la Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale

La durata della Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale è di cinque anni.

Chirurgia maxillo-facciale: posti

I posti per Chirurgia maxillo-facciale sono stati:

  • 2024, 53 contratti statali e 3 regionali;
  • 2023, 46 contratti statali e 5 regionali.

Secondo i dati forniti da Anaao, nel 2024 su 56 contratti banditi, ne sono stati assegnati 55, il 98%.

È difficile entrare nella Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale? Dati questi numeri, è chiaro come entrare nella Scuola di Chirurgia maxillo-facciale sia molto complicato, i posti sono pochi e gli aspiranti chirurghi maxillo-facciali sono numerosi.

Dove specializzarsi in Chirurgia maxillo-facciale

Nel 2024 le Scuole di Specializzazione di Chirurgia maxillo-facciale sono state 12:

  • Campania “L. Vanvitelli” – 3 posti totali
  • Cattolica del Sacro Cuore, 3 posti totali
  • Milano, 7 posti totali
  • Milano Bicocca, 3 posti totali
  • Modena e Reggio Emilia, 4 posti totali
  • Napoli Federico II, 6 posti totali
  • Parma, 3 posti totali
  • Roma “La Sapienza” – Fac. M-O/F-M, 8 posti totali
  • Siena, 4 posti totali
  • Torino, 5 posti totali
  • Udine, 3 posti totali
  • Verona, 7 posti totali

Ordinamento Scuola di Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale

La Scuola di Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale ha l’obiettivo di preparare specialisti altamente competenti nel trattamento delle patologie complesse del distretto oro-maxillo-facciale e cervicale.

L’analisi dei programmi formativi mostra un sistema altamente strutturato e standardizzato a livello nazionale, focalizzato sull’intensiva pratica clinica

Obiettivi formativi

La preparazione dello specialista si basa su un programma di apprendimento che mira a conferire un insieme di competenze teoriche e pratiche ben definite.

Gli obiettivi formativi sono suddivisi in due aree principali: quelle di base e quelle specifiche:

  • inizialmente, il percorso si concentra sull’acquisizione di conoscenze fondamentali, che includono un’approfondita comprensione dell’anatomia, della fisiopatologia e della farmacologia. La formazione di base si estende anche a temi come l’epidemiologia, la gestione dei casi clinici, i principi di asepsi e gli aspetti medico-legali;
  • il cuore della formazione risiede nell’acquisizione di competenze specifiche nel campo della chirurgia oro-maxillo-facciale in pazienti pediatrici e adulti. Gli ambiti di competenza che lo specialista deve padroneggiare includono la traumatologia, la chirurgia oncologica, quella ortognatica, la chirurgia delle ghiandole salivari e la chirurgia ricostruttiva. L’elevata concordanza tra i vari programmi conferma l’esistenza di un profilo professionale standardizzato a livello nazionale, che definisce chiaramente le competenze del chirurgo maxillo-facciale italiano.

Struttura e materie

Il piano di studi è un percorso progressivo che guida lo specializzando dall’apprendimento di concetti generali alla padronanza delle tecniche chirurgiche più avanzate.

La ripartizione dei CFU riflette una chiara priorità per l’esperienza pratica, con almeno il 70% del totale dei crediti riservato alle attività professionalizzanti e di tirocinio pratico.

Piano di studi

  1. Il primo biennio si concentra sull’acquisizione di una solida base di conoscenze mediche e chirurgiche generali, con attività didattiche e tirocini in discipline come la Chirurgia generale e l’Anestesiologia.
  2. Il secondo biennio si orienta decisamente verso le discipline specifiche della Chirurgia maxillo-facciale, introducendo corsi e tirocini in ambiti come la traumatologia maxillo-facciale, la chirurgia ortognatica e la chirurgia plastica ed estetica della faccia.
  3. L’ultimo anno è dedicato al perfezionamento delle competenze più avanzate, come la chirurgia delle malformazioni cranio-facciali e la chirurgia oncologica avanzata, e culmina con la preparazione e la discussione della tesi di specializzazione.

Attività professionalizzanti e rete formativa

Per ottenere il diploma, lo specializzando deve soddisfare requisiti numerici precisi per le procedure chirurgiche: almeno 50 interventi ad alta complessità (di cui il 10% come primo operatore), 100 interventi a media complessità (25% come primo operatore) e 250 interventi a bassa complessità (40% come primo operatore).

Oltre ai requisiti chirurgici, la formazione prevede tirocini obbligatori in reparti complementari, come la Chirurgia generale e d’urgenza. Questa integrazione è cruciale, in quanto molte patologie del distretto maxillo-facciale sono spesso associate a lesioni multisistemiche.

La formazione si basa anche su un’estesa rete formativa di ospedali e strutture convenzionate, come l’ASST Santi Paolo e Carlo e l’Istituto Nazionale dei Tumori per l’Università di Milano, o gli ospedali di Cesena e Bologna per l’Università di Parma. Questa rete espone lo specializzando a una vasta gamma di casistiche, dalla traumatologia all’oncologia, un fattore determinante per la qualità della formazione.

La ricerca

L’attività di ricerca, sebbene fondamentale per una formazione completa, risulta essere il punto meno dettagliato nei documenti pubblici delle scuole di specializzazione. Un dato ricorrente è l’esplicita dichiarazione che le informazioni su questo argomento non sono disponibili nei materiali di consultazione con alcune eccezioni. Ad esempio, la Scuola di Parma richiede esplicitamente la partecipazione a un numero minimo di studi clinici.

Opinioni sulla Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale

L’analisi delle opinioni sulla Scuola di Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale evidenzia una chiara dicotomia tra gli enormi sacrifici richiesti durante la formazione e le significative gratificazioni professionali e personali che ne derivano.

Pro

  • Vasto campo d’azione: la specializzazione abbraccia un’ampia gamma di patologie e procedure, dalla traumatologia e oncologia alla chirurgia estetica e ortognatica, offrendo un ruolo centrale e olistico nel trattamento del volto.
  • Forte gratificazione clinica e umana: le testimonianze di pazienti e chirurghi dimostrano che la professione ha un impatto trasformativo sulla vita delle persone, offrendo un profondo senso di realizzazione.
  • Formazione d’élite: Il percorso formativo, strutturato in una rete di centri di eccellenza, espone gli specializzandi a una casistica complessa e diversificata, formando professionisti altamente competenti.
  • Potenziale di guadagno elevato: nonostante lo stipendio iniziale modesto, il reddito potenziale a fine carriera è notevolmente superiore alla media di altre specialità.
  • Visione unica: il chirurgo maxillo-facciale si distingue per la sua capacità di intervenire sia sullo scheletro osseo che sui tessuti molli, integrando funzione ed estetica in un approccio olistico.

Contro:

  • Percorso lungo e impegnativo: la durata di 5 anni e il carico di lavoro settimanale rendono il percorso estremamente faticoso.
  • Squilibrio tra vita privata e professionale: la mancanza di una “vera e propria vita privata” e l’alto rischio di burnout sono i “contro” più significativi, ammessi apertamente dagli specializzandi.
  • Complessità dei confini professionali: la sovrapposizione percepita con altre specialità richiede una chiara comprensione del proprio ruolo e dei propri limiti professionali.

Migliori Scuole di Specializzazione in Chirurgia maxillo-facciale

Ogni anno i medici specializzandi devono rispondere al questionario sulla valutazione delle Scuole di Specializzazione.

L’Associazione Liberi Specializzandi – Fattore 2a ha elaborato le risposte del 2023 per il 2022. In base a questa elaborazione il punteggio medio di soddisfazione degli specializzandi in Chirurgia maxillo-facciale è di 6,08 punti.

Le migliori Scuole di Chirurgia maxillo-facciale sono:

  • Siena
  • Sapienza
  • Piemonte Orientale

A queste, aggiungiamo anche Parma e Milano.

Chirurgo maxillo-facciale: cosa fa

Il chirurgo maxillo-facciale è lo specialista che si occupa della diagnosi e del trattamento chirurgico delle patologie, malformazioni e traumi che interessano il volto, la bocca, le ossa mascellari e il cranio. È una disciplina che si colloca al confine tra medicina e odontoiatria, con una forte componente chirurgica e ricostruttiva.

Il lavoro del chirurgo maxillo-facciale non riguarda solo la cura della malattia, ma anche il recupero dell’armonia estetica del volto, poiché forma e funzione in questo distretto sono strettamente connesse.

Il suo ambito di azione è ampio e comprende diverse aree di specializzazione:

  • Chirurgia ortognatica: corregge le malocclusioni e le anomalie scheletriche del volto e delle mascelle, migliorando sia la funzione masticatoria sia l’estetica facciale;
  • Chirurgia oncologica del distretto testa-collo: tratta i tumori del cavo orale, delle ghiandole salivari e del massiccio facciale, spesso in stretta collaborazione con oncologi e otorinolaringoiatri;
  • Chirurgia traumatologica: si occupa della gestione delle fratture facciali (mandibola, mascella, orbite, zigomi), restituendo al paziente funzionalità e simmetria;
  • Chirurgia delle malformazioni congenite: interviene su condizioni come labiopalatoschisi o altre anomalie cranio-facciali, con percorsi che spesso coinvolgono équipe multidisciplinari;
  • Chirurgia ricostruttiva: utilizza tecniche microchirurgiche e innesti per ripristinare i tessuti dopo traumi, resezioni oncologiche o gravi infezioni;
  • Chirurgia orale avanzata: si occupa di estrazioni complesse, patologie delle ossa mascellari, ricostruzioni ossee e impianti protesici.

Specializzando in Chirurgia maxillo-facciale: stipendio

Quanto guadagna uno specializzando in Chirurgia maxillo-facciale? Lo stipendio degli specializzandi è uguale, indipendentemente dalla scuola frequentata, almeno fino al 2024/25. Infatti, dal 2025/26 per le 20 scuole meno attrattive è previsto un aumento maggiore rispetto a quello previsto per tutte le altre scuole.

Chirurgia maxillo-facciale non è fra queste.

Per approfondire, leggi qual è lo stipendio di uno specializzando.

Quindi, al momento, lo stipendio netto dello specializzando in Medicina è pari a:

  • 1652,29 euro al mese per i primi due anni di specializzazione;
  • 1718,35 euro al mese per gli anni successivi.

Chirurgo maxillo-facciale: stipendio

Quanto guadagna un chirurgo maxillo-facciale? In ambito pubblico, lo stipendio di un chirurgo medico specializzato (incluso maxillo-facciale) segue lo schema retributivo dei medici ospedalieri. Indicativamente, per un chirurgo maxillo-facciale nel pubblico si possono prevedere una:

  • retribuzione annua lorda tra 58.000 € e 108.000 €, a seconda dell’anzianità e del ruolo (dal giovane chirurgo al primario).
  • retribuzione mensile lorda da circa 4.500 € a oltre 8.300 €.

Il netto mensile può variare, ma generalmente si aggira tra i 2.500 € e i 5.500 €, tenendo conto di contributi, imposte e detrazioni.

Nel settore privato (libera professione o cliniche private) un chirurgo maxillo-facciale può realisticamente guadagnare intorno a 200.000 € lordi all’anno, con margini superiori per i professionisti molto affermati.

Per il netto mensile, considerando tassazione, contributi e spese dello studio, si può stimare un netto tra 10.000 € e 12.000 € al mese, ma il dato preciso dipende molto dal regime fiscale individuale.

Le retribuzioni private possono essere molto variabili e dipendono da molteplici fattori, tra cui: prestigio, area geografica, numero di interventi, costi di struttura.

Sbocchi lavorativi

Gli sbocchi lavorativi per un medico specializzato in Chirurgia maxillo-facciale sono piuttosto variegati, perché si tratta di una disciplina che unisce competenze mediche, odontoiatriche e chirurgiche. Dopo la scuola di specializzazione, lo specialista può inserirsi in diversi contesti:

  • Ospedali e strutture pubbliche. Il percorso più classico è quello ospedaliero, come dirigente medico di I livello nei reparti di chirurgia maxillo-facciale, spesso in collaborazione con le unità di otorinolaringoiatria, chirurgia plastica e oncologia. Qui lo specialista si occupa soprattutto di traumi facciali, malformazioni, oncologia testa-collo e chirurgia ricostruttiva. Con l’esperienza può arrivare a posizioni di responsabilità come aiuto primario o primario di reparto;
  • Cliniche e strutture private. Il settore privato offre possibilità legate a cliniche specialistiche di chirurgia orale, estetica e maxillo-facciale, in cui il chirurgo può occuparsi di interventi ortognatici, implantologia avanzata e chirurgia estetica del volto. In questo ambito gli sbocchi dipendono molto dal prestigio della struttura e dalla capacità del professionista di costruirsi una rete di pazienti;
  • Libera professione. Molti chirurghi maxillo-facciali scelgono di lavorare come liberi professionisti, spesso in studi associati con odontoiatri o medici estetici. In questo contesto si concentrano su implantologia, chirurgia orale complessa, correzione delle malocclusioni e trattamenti estetici del volto. La carriera in libera professione può essere economicamente molto redditizia, ma richiede spirito imprenditoriale e capacità di gestione di studio e pazienti;
  • Ricerca e università. Un altro sbocco è il settore accademico e della ricerca, dove lo specialista può proseguire con dottorati e collaborazioni universitarie, fino ad arrivare alla carriera di professore e ricercatore. Si tratta di un ambito particolarmente rilevante per chi è interessato all’innovazione in chirurgia ricostruttiva, biomateriali, tecniche microchirurgiche o nuove metodiche implantologiche;
  • Settori ad alta specializzazione: chirurgia oncologica testa-collo (nei centri di riferimento oncologici), chirurgia cranio-facciale pediatrica (nei centri di malformazioni congenite come labiopalatoschisi), chirurgia estetica del volto (in collaborazione con chirurghi plastici ed estetici).

Come prepararsi al concorso SSM

Superare il test SSM non è difficile, dato il numero di contratti disponibili. La vera difficoltà consiste nel conseguire il punteggio sufficiente per entrare nella scuola e nella sede desiderate.

Pertanto, più alto è il punteggio ottenuto al Concorso di Specializzazione Medicina, maggiori sono le possibilità di raggiungere il proprio obiettivo. Questo vale soprattutto per specializzazioni ambite come Chirurgia maxillo-facciale.

Per aiutarti e supportarti in ogni fase di questa tappa fondamentale del tuo percorso professionale, Secret SSM ha organizzato più tipologie di corsi di preparazione al SSM, con accesso a decine di videolezioni, sia preregistrate che in diretta, 25 manuali SSM e al simulatore SSM con integrata l’AI e la modalità sfida. Inoltre, con i corsi Secret SSM hai l’opportunità di richiedere il tutoraggio ad personam.

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