specializzazione chirurgia generale

La guida alla Specializzazione in Chirurgia Generale

Le informazioni più utili e le opinioni sulla Scuola di Chirurgia Generale. Leggi l'approfondimento per capire se questa specializzazione è quella giusta per te.
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Indice

Vuoi informazioni sulla Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale? A seguire trovi una guida completa alla Specializzazione in Chirurgia Generale.

La Chirurgia Generale è una disciplina vasta e complessa: richiede sangue freddo, capacità decisionali rapide e una solida preparazione tecnica. È un percorso formativo che combina teoria, pratica in sala operatoria e gestione clinica del paziente chirurgico.

Scopri cosa fa il chirurgo generale, quali competenze sono richieste e quali sono le principali aree di intervento. Troverai anche informazioni su durata, sedi disponibili, numero di posti a concorso e struttura del piano di studi.

Inoltre, leggi le opinioni degli specializzandi sulla scuola, e scopri quali sono le migliori Scuole di Specializzazione in Chirurgia Generale in Italia.

Vai alla guida sulla Specializzazione in Chirurgia Generale di Secret SSM.

Specializzazione in Chirurgia Generale

I giovani medici che aspirano a diventare degli specialisti in Chirurgia Generale devono acquisire 300 CFU.

La frequenza è obbligatoria. L’impegno orario è pari a 38 ore settimanali.

Lo specializzando ha diritto ad assenze, malattia e maternità.

Dopo aver superato la prova dell’ultimo anno di corso, lo specializzando deve sostenere la prova finale, che consiste nella discussione della tesi di specializzazione. L’argomento di tesi è proposto dallo specializzando in uno dei settori scientifici disciplinari inclusi nel Regolamento Didattico e prevede la guida di un relatore. La prova è valutata in centodecimi. La votazione minima è di 66/110.

Quando dura la Specializzazione in Chirurgia Generale

La durata della Specializzazione in Chirurgia Generale è di cinque anni.

Chirurgia Generale: posti specializzazione.

I posti per Chirurgia Generale sono stati:

  • 2024, 696 contratti statali, 19 regionali;
  • 2023, 423 contratti statali, 26 regionali

Secondo i dati forniti da Anaao, nel 2024 su 715 contratti banditi, ne sono stati assegnati 362, il 51%. Con questi numeri, la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale si colloca nella parte bassa della classifica delle Scuole di Specializzazione in Medicina più ambite, seguita da specializzazioni note per la loro scarsa attrattività come Anatomia patologica e Medicina d’emergenza urgenza.

Elenco Scuole di Specializzazione Chirurgia Generale

Dove specializzarsi in Chirurgia Generale? Nel 2024 le Scuole di Specializzazione di Chirurgia Generale sono state 43:

  • Bari, 16 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
  • Bologna, 25 posti totali
  • Brescia, 14 posti totali
  • Cagliari, 13 posti totali
  • Campania – “L. Vanvitelli”, 21 posti totali
  • Catania, 20 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
  • Catanzaro, 7 posti totali
  • Chieti-Pescara, 8 posti totali
  • Cattolica del Sacro Cuore, 23 posti totali
  • Ferrara, 11 posti totali
  • Firenze, 15 posti totali
  • Foggia, 10 posti totali
  • Genova, 17 posti totali
  • Humanitas University, 10 posti totali
  • Insubria, 10 posti totali
  • L’Aquila, 7 posti totali
  • Messina, 12 posti totali
  • Milano, 56 posti totali
  • Milano-Bicocca, 13 posti totali
  • Modena e Reggio Emilia, 12 posti totali
  • Molise, 4 posti totali
  • Napoli Federico II, 34 posti totali
  • Padova, 39 posti totali
  • Palermo, 13 posti totali
  • Parma, 8 posti totali
  • Pavia, 11 posti totali
  • Perugia, 16 posti totali più 1 riservato a esigenze del servizio SSN
  • Piemonte orientale, 8 posti totali
  • Pisa, 12 posti totali
  • Politecnica delle Marche, 16 posti totali
  • Roma “La Sapienza” – Fac. M-O/F-M, 35 posti totali
  • Roma “La Sapienza” – Fac. M-P, 15 posti totali
  • Roma “Tor Vergata”, 12 posti totali
  • Raffaele Milano, 7 posti totali
  • Salerno, 12 posti totali
  • Sassari, 12 posti totali
  • Siena, 13 posti totali
  • Torino, 31 posti totali
  • Trieste, 10 posti totali
  • Udine, 16 posti totali
  • Campus Bio-Medico Roma, 10 posti totali
  • Verona, 37 posti totali
  • Della Calabria, 5 posti totali

Piano di studi Specializzazione in Chirurgia Generale

Il percorso formativo in Chirurgia Generale prevede un’integrazione progressiva tra teoria e pratica, con l’obiettivo di formare specialisti in grado di gestire in autonomia tutte le principali patologie chirurgiche.

Questo include la padronanza della fisiopatologia, dell’anatomia chirurgica, della medicina operatoria, la capacità di gestire il paziente nel suo complesso (dalla valutazione pre-operatoria al follow-up post-operatorio), l’organizzazione dei servizi sanitari, l’interpretazione delle innovazioni scientifiche e la gestione consapevole degli aspetti etici e medico-legali.

La formazione è regolata da standard nazionali (D.I. 68/2015 e D.I. 402/2017) ma ogni università mantiene una certa autonomia nella distribuzione dei crediti e nella pianificazione delle attività. Il piano didattico si articola in due fasi:

  • Biennio. Tronco Comune: ci si concentra sulle basi teoriche e trasversali comuni alle specialità chirurgiche. Si studiano materie come chirurgia generale di base, anestesia e rianimazione, diagnostica per immagini, medicina interna, igiene, statistica, informatica e inglese scientifico.
  • Specializzazione chirurgica: l’attenzione si sposta sulle discipline specifiche della chirurgia generale, tra cui: chirurgia dell’apparato digerente, epato-bilio-pancreatica, endocrina, d’urgenza e oncologica. Si approfondiscono anche le tecniche laparoscopiche e mini-invasive.

Fin dal primo anno, l’attività teorica (lezioni, seminari, journal club, discussione di casi) è affiancata da un’intensa formazione pratica, che progressivamente acquisisce maggiore peso nel curriculum. La normativa raccomanda che almeno il 70% del tempo formativo sia dedicato alle attività professionalizzanti.

Le attività pratiche e professionalizzanti includono:

  • rotazioni cliniche, lo specializzando ruota ogni semestre tra diverse strutture ospedaliere della rete formativa (Hub e Spoke), frequentando reparti di chirurgia generale, d’urgenza, anestesia/rianimazione, e varie chirurgie specialistiche (toracica, vascolare, plastica, urologia). La normativa prevede requisiti minimi di frequenza in aree specifiche, come ad esempio almeno due semestri complessivi trascorsi in chirurgia d’urgenza/pronto soccorso, anestesia/rianimazione e chirurgie specialistiche. Negli ultimi anni, parte delle rotazioni può essere personalizzata;
  • esperienza chirurgica, è previsto il raggiungimento di volumi minimi di interventi (alta, media e piccola chirurgia) con percentuali crescenti da eseguire come primo operatore. La progressione dell’autonomia è graduale e sempre sotto supervisione. I valori di riferimento tipici sono:
    • almeno 30 interventi di alta chirurgia (di cui minimo 10% come primo operatore)
    • almeno 80 interventi di media chirurgia (di cui minimo 25% come primo operatore)
    • Almeno 325 interventi di piccola chirurgia (di cui minimo 40% come primo operatore, incluse procedure ambulatoriali e in Day Hospital/Day Surgery)
  • simulazione e laboratori, molte scuole utilizzano metodologie didattiche avanzate come simulatori laparoscopici, corsi su cadavere, e laboratori di microchirurgia per affinare le abilità tecniche in ambienti controllati.

Inoltre, lo specializzando partecipa attivamente alla gestione dei pazienti in reparto, ambulatorio e pronto soccorso, inclusi i turni di guardia.

In merito all’attività di ricerca e internazionalizzazione, vengono incoraggiate la partecipazione a progetti di ricerca, la produzione scientifica e i periodi di formazione all’estero (fino a 18 mesi complessivi).

Infine, per quanto riguarda la valutazione e il diploma finale, il percorso prevede verifiche annuali del profitto, valutazioni continue durante le rotazioni e il monitoraggio delle attività cliniche tramite un libretto-diario. L’esame finale, previsto al termine del quinto anno, permette il conseguimento del diploma di specialista in Chirurgia Generale.

Specializzazione Chirurgia Generale: opinioni

Le opinioni e le aspettative su questa scuola di specializzazione sono difficili da classificare perché in parte dipendono dall’ateneo in cui si svolge la formazione.

Vantaggi percepiti

Molti specializzandi apprezzano l’ampiezza culturale e operativa offerta dalla Chirurgia Generale. Si tratta di una disciplina che permette di affrontare patologie molto diverse, sia in urgenza che in elezione, e di toccare con mano più ambiti della chirurgia. Questa varietà viene spesso vissuta come uno stimolo, soprattutto nei primi anni di formazione.

C’è anche chi sottolinea la gratificazione personale che deriva dal poter risolvere direttamente un problema clinico, intervenendo in modo pratico e concreto. È un aspetto che distingue profondamente la chirurgia da molte altre branche mediche.

In alcune sedi, inoltre, è possibile accedere a tecnologie avanzate come laparoscopia e robotica, che rappresentano un valore aggiunto nella formazione. E per chi ha interesse accademico, non mancano le opportunità di ricerca e pubblicazioni, soprattutto in contesti universitari.

Criticità e insoddisfazioni

Il primo nodo critico riguarda la grande variabilità tra sedi, sia in termini di casistica che di organizzazione didattica. In alcune scuole, lo specializzando fatica a entrare in sala o resta a lungo ai margini dell’attività chirurgica. Non sempre è garantita una progressione chiara nel percorso formativo.

Un altro aspetto spesso segnalato è l’eccessivo carico di lavoro non formativo: turni lunghi, mansioni assistenziali ripetitive e poco spazio per lo studio o l’approfondimento teorico. In alcune realtà, la qualità della vita degli specializzandi risulta molto bassa.

Infine, la mancanza di coordinamento nazionale è percepita come un freno: pochi standard condivisi, poche verifiche sulla qualità delle scuole, e spesso l’impressione che la formazione dipenda troppo dalla buona volontà dei singoli tutor.

Percezione della formazione

Il giudizio sulla formazione è molto eterogeneo. Alcuni specializzandi si sentono ben guidati e valorizzati, soprattutto in strutture dove è previsto un affiancamento progressivo in sala operatoria. Altri, invece, denunciano un percorso poco strutturato, con scarsa chiarezza sugli obiettivi da raggiungere anno per anno.

Non mancano scuole dove si lavora molto, ma si apprende poco. In questi casi, il rischio è quello di arrivare alla fine dei 5 anni senza una reale autonomia.

Rapporti tra specializzandi e tutor

I rapporti con i tutor sono molto variabili. Laddove si instaurano relazioni collaborative, lo specializzando si sente parte del team e può crescere serenamente. Tuttavia, non sono rari i contesti in cui permane una logica gerarchica marcata, con poca comunicazione e scarsa attenzione alla crescita dello specializzando.

C’è chi lamenta un clima competitivo o paternalista, e chi invece descrive un ambiente stimolante e rispettoso. Anche in questo caso, la differenza la fanno spesso i singoli professionisti.

Prospettive dopo la specializzazione

Le prospettive post-specializzazione vengono vissute con un misto di realismo e preoccupazione. Se da un lato il mercato del lavoro è ampio (soprattutto in Pronto Soccorso, piccole chirurgie ospedaliere e periferia), dall’altro l’accesso a posizioni strutturate in chirurgia elettiva è spesso molto competitivo.

Molti neo-specialisti faticano a inserirsi in contesti ad alta complessità o in chirurgie super specialistiche, dove viene richiesta un’ulteriore formazione informale (es. fellowship). In alternativa, alcuni scelgono la libera professione o valutano la possibilità di lavorare all’estero, specie in Svizzera o in altri Paesi UE.

Migliori Scuole di Specializzazione in Chirurgia Generale

Ogni anno i medici specializzandi devono rispondere al questionario sulla valutazione delle Scuole di Specializzazione.

L’Associazione Liberi Specializzandi – Fattore 2a ha elaborato le risposte del 2023 per il 2022. In base a questa elaborazione, il punteggio medio di soddisfazione degli specializzandi in Chirurgia Generale è di 5,86 punti.

Secondo questo report, le migliori Scuole di Chirurgia Generale sono:

  • Cagliari
  • Trieste
  • Foggia
  • Milano
  • Insubria
  • Milano San Raffaele

Tra le scuole più apprezzate ci sono anche quella Humanitas, Bologna e Firenze.

Chirurgo generale: cosa fa

Il chirurgo generale è una figura trasversale e versatile, chiamata ad affrontare situazioni cliniche molto diverse, spesso complesse, con un approccio multidisciplinare e centrato sul paziente. Il suo lavoro si estende però anche ad altri ambiti, spesso in collaborazione con diversi specialisti.

Le principali aree di intervento includono:

  • Chirurgia addominale (stomaco, intestino, fegato, pancreas, milza)
  • Chirurgia d’urgenza (appendiciti, perforazioni, emorragie, traumi)
  • Chirurgia oncologica (tumori dell’apparato digerente e di altri organi addominali)
  • Chirurgia endocrina (tiroide, paratiroidi, surreni)
  • Chirurgia di parete (ernie, laparoceli)
  • Chirurgia proctologica (emorroidi, fistole, ragadi)
  • Chirurgia bariatrica (obesità patologica, in centri specializzati)
  • Chirurgia mininvasiva (laparoscopia e robotica)

Oltre agli interventi, il chirurgo generale è coinvolto in tutto il percorso clinico del paziente: visita preoperatoria, definizione del piano terapeutico, esecuzione dell’intervento, medicazioni e controlli post-operatori. Svolge attività in sala operatoria, ambulatorio, reparto, endoscopia e nei turni di guardia, offrendo consulenze anche in pronto soccorso.

Specializzando in Chirurgia Generale: stipendio

Quanto guadagna uno specializzando in Cardiologia? Lo stipendio degli specializzandi è uguale, indipendentemente dalla scuola frequentata, almeno fino al 2024/25. Infatti, dal 2025/26 per le 20 scuole meno attrattive, tra cui Chirurgia Generale, è previsto un aumento maggiore rispetto a quello previsto per tutte le altre scuole.

Per approfondire, leggi qual è lo stipendio di uno specializzando.

Quindi, al momento, lo stipendio netto dello specializzando in Medicina è pari a:

  • 1652,29 euro al mese per i primi due anni di specializzazione;
  • 1718,35 euro al mese per gli anni successivi.

Quanto guadagna un medico di chirurgia generale

Lo stipendio di un chirurgo generale in Italia presenta una notevole variabilità. I fattori chiavi che lo influenzano sono:

  • anzianità ed esperienza
  • settore (pubblico vs. privato)
  • ruolo/incarico (nel pubblico)
  • attività libero-professionale
  • ulteriori specializzazioni
  • localizzazione geografica.

In merito alla retribuzione lorda annua:

  • in generale, le medie annue lorde vanno da 50.000 a 125.000 euro, se includiamo l’attività privata. Ma il range complessivo può andare da circa 36.500 euro per i neo-specializzati agli oltre 200.000 euro per chirurghi esperti o privati;
  • nel settore pubblico, la retribuzione è definita dal CCNL Sanità. Le cifre sono indicative data la complessità del sistema fiscale e contributivo italiano. Si parte da uno stipendio tabellare base di +45.000 euro, a cui aggiungere indennità (specificità medica, esclusività) e retribuzione di posizione legata all’incarico e all’anzianità. Le stime lorde annue complessive sono:
    • meno di 5 anni, 58.000 euro circa
    • 5-15 anni, 79.000 euro circa
    • oltre 15 anni, +83.000 euro circa
    • primario (>25 anni), +108.000 euro circa
  • il settore privato offre un potenziale di guadagno lordo significativamente maggiore. La media per un chirurgo privato è stimata intorno ai 200.000 euro annui, con professionisti affermati che possono superare i 250.000-300.000 euro. Tuttavia, comporta maggiori oneri (tasse, contributi ENPAM, assicurazioni, spese).

Date queste cifre, la retribuzione lorda mensile (divisa per 13 mensilità nel SSN) va da:

  • SSN, +4.400 euro (entry-level) a 8.300 euro (primario);
  • privato, da +15.400 euro a 16.700 euro, con picchi di oltre 20.000 euro.

Invece, le stime nette mensili approssimative sono:

  • SSN entry-level, €2.850 – €3.000 (13 mensilità);
  • SSN primario, €4.450 – €4.750 (13 mensilità);
  • privato, 7.400 euro – 8.300 euro al netto di tasse, contributi e spese stimate.

In conclusione, possiamo dire che la carriera di chirurgo generale offre buone prospettive economiche, con una progressione definita nel settore pubblico e un potenziale di guadagno nettamente superiore nel privato, sebbene con maggiori oneri e rischi.

Sbocchi lavorativi

Uno specialista in Chirurgia Generale ha numerosi sbocchi lavorativi. A seguire, i più comuni.

  • Ospedali pubblici. Lavoro come dirigente medico in reparti di chirurgia generale, d’urgenza, oncologica o pronto soccorso. Possibilità di carriera fino al ruolo di primario.
  • Cliniche e ospedali privati accreditati. Impiego in strutture convenzionate per interventi programmati. Maggiore flessibilità oraria e compensi potenzialmente più alti.
  • Libera professione. Attività ambulatoriale privata o collaborazione con strutture sanitarie. Più autonomia e guadagni variabili, ma anche responsabilità gestionali.
  • Ricerca e università. Percorso accademico come ricercatore, docente o tutor clinico. Partecipazione alla formazione di studenti e specializzandi.
  • Cooperazione internazionale e ONG. Attività in contesti umanitari (es. guerre, emergenze, povertà) con organizzazioni come Medici Senza Frontiere o Emergency.
  • Forze armate e sanità militare. Inserimento tramite concorso in ospedali militari o missioni estere. Opportunità in contesti operativi o di emergenza.

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Immagine in evidenza di Vidal Balielo Jr.: https://www.pexels.com/photo/two-person-doing-surgery-inside-room-1250655/

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