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Info, pro e contro della Specializzazione in Anestesia Rianimazione

Le informazioni più utili e le opinioni sulla Scuola di Anestesia Rianimazione. Leggi l'approfondimento per capire se questa specializzazione è quella giusta per te.
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Indice

Ti interessa la Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia intensiva e del dolore? In questa guida trovi tutte le informazioni utili per orientarti nel percorso formativo.

L’Anestesia Rianimazione è una disciplina medica ad alta complessità che unisce competenze cliniche, farmacologiche e tecnologiche. Si occupa della gestione del paziente prima, durante e dopo gli interventi chirurgici, del trattamento del dolore acuto e cronico e dell’assistenza intensiva nei casi critici.

L’anestesista-rianimatore lavora in sala operatoria, terapia intensiva, pronto soccorso e reparti di emergenza, collaborando con chirurghi, internisti e specialisti di diverse aree. È il medico che garantisce la sicurezza del paziente, monitora le funzioni vitali e interviene nelle situazioni di emergenza per preservare la vita e ridurre le complicanze.

In questa guida scoprirai in cosa consiste la specializzazione in Anestesia Rianimazione, quali sono le principali attività dello specializzando e quali prospettive professionali si aprono al termine del percorso. Troverai anche informazioni aggiornate su durata, sedi, numero di posti disponibili e piano di studi della Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia intensiva e del dolore.

Infine, potrai leggere le opinioni degli specializzandi e scoprire quali sono le migliori Scuole di Specializzazione in Anestesia Rianimazione in Italia.

Leggi la guida alla Specializzazione in Anestesia Rianimazione di Secret SSM.

Anestesia Rianimazione: la specializzazione

Il giovane medico che aspira a conseguire la Specializzazione in Anestesia Rianimazione deve acquisire 300 CFU.

La frequenza è obbligatoria. L’impegno orario è pari a 38 ore settimanali.

Lo specializzando ha diritto ad assenze, malattia e maternità.

Dopo aver superato la prova dell’ultimo anno di corso, lo specializzando deve sostenere la prova finale, che consiste nella discussione della tesi di specializzazione. L’argomento di tesi è proposto dallo specializzando in uno dei settori scientifici disciplinari inclusi nel Regolamento Didattico e prevede la guida di un relatore. La prova è valutata in centodecimi.

È possibile equiparare la Specializzazione in Anestesia Rianimazione negli USA? La specializzazione non è riconosciuta automaticamente negli Stati Uniti. Per lavorare come anestesista negli USA, è necessario superare gli esami USMLE Step 1 e 2, ottenere la certificazione ECFMG e completare una residency in Anesthesiology (circa 4 anni). Solo dopo si può richiedere la licenza statale e la Board Certification dell’American Board of Anesthesiology.

Quando dura la Specializzazione in Anestesia Rianimazione

La durata della Specializzazione in Anestesia Rianimazione è di cinque anni.

Anestesia Rianimazione: posti

I posti per Anestesia Rianimazione sono:

  • 2025 1.438 contratti statali e 11 regionali
  • 2024, 1.548 contratti statali e 14 regionali;

Secondo i dati forniti da Anaao, nel 2025 su 1458 contratti banditi non ne sono stati assegnati 284, il 19%. Dati questi numeri, è chiaro come la Scuola di Anestesia Rianimazione non sia tra le più attrattive.

Consulta la nostra analisi statistica sulle assegnazioni 2025 per avere tutti i dati di cui hai bisogno.

Dove specializzarsi in Anestesia Rianimazione

Nel 2025 le Scuole di Specializzazione di Anestesia Rianimazione sono state 42. Non risultano esserci Specializzazioni in Anestesia in inglese.

  • Bari, 42 posti totali
  • Bologna, 42 posti totali
  • Brescia, 43 posti totali
  • Cagliari, 22 posti totali più uno riservato per esigenze del SSN
  • Campania “L. Vanvitelli”, 55 posti totali
  • Catania, 25 posti totali
  • Catanzaro, 34 posti totali
  • Cattolica del Sacro Cuore, 50 posti totali
  • Ferrara, 38 posti totali
  • Firenze, 53 posti totali
  • Foggia, 27 posti totali
  • Genova, 44 posti totali
  • Humanitas University, 18 posti totali
  • Insubria, 27 posti totali
  • L’Aquila, 10 posti totali più uno riservato per esigenze del SSN
  • Messina, 27 posti totali
  • Milano, 75 posti totali
  • Milano Bicocca, 42 posti totali
  • Modena e Reggio Emilia, 36 posti totali
  • Napoli Federico II, 55 posti totali più uno riservato per esigenze del SSN
  • Padova, 62 posti totali
  • Palermo, 51 posti totali
  • Parma, 18 posti totali
  • Pavia, 23 posti totali
  • Perugia, 17 posti totali
  • Piemonte Orientale, 52 posti totali
  • Pisa, 26 posti totali
  • Politecnica della Marche, 36 posti totali
  • Roma “La Sapienza” – Fac. M-O/F-M, 34 posti totali
  • Roma “La Sapienza” – Fac. M-P, 26 posti totali
  • Roma “Tor Vergata”, 24 posti totali
  • Raffaele Milano, 22 posti totali
  • Salerno, 20 posti totali
  • Sassari, 23 posti totali più uno riservato per esigenze del SSN
  • Siena, 32 posti totali
  • Torino, 70 posti totali
  • Trento, 19 posti totali
  • Trieste, 12 posti totali
  • Udine, 21 posti totali più uno riservato per esigenze del SSN
  • UKE – Università Kore di Enna, 28 posti totali
  • “Campus Bio-Medico” di Roma, 27 posti totali
  • Verona, 55 posti totali

Programma della Scuola di Anestesia Rianimazione

Il programma è progettato per formare specialisti con un profilo professionale complesso e trasversale, in grado di operare in molteplici contesti critici della medicina moderna.

Obiettivi formativi

L’obiettivo primario è formare un medico specialista con competenze che spaziano tra l’area medica e quella chirurgica. Il profilo professionale si articola su diverse aree cliniche fondamentali:

  • Medicina perioperatoria, gestione dell’anestesia generale e loco-regionale in tutte le branche della chirurgia e per procedure diagnostiche;
  • Terapia intensiva, trattamento di pazienti critici in terapie intensive polivalenti e specialistiche;
  • Terapia del dolore, gestione del dolore acuto e cronico, incluse le cure palliative;
  • Medicina dell’emergenza, intervento in contesti di emergenza intra ed extra-ospedaliera.

Un aspetto distintivo e moderno della formazione è la grande enfasi posta sulle competenze non tecniche (Non-Technical Skills). Oltre all’abilità tecnica, il curriculum mira a sviluppare capacità di comunicazione chiara ed empatica con pazienti e familiari, competenze in materia di governo clinico e gestione del rischio, e abilità specifiche come il lavoro di squadra, la leadership e la consapevolezza della situazione (ANTS), spesso consolidate tramite esperienze in centri di simulazione.

Struttura del percorso formativo

Il piano di studi di Anestesia Rianimazione è strutturato in modo progressivo per guidare lo specializzando da un ruolo di apprendista a quello di professionista autonomo.

  • Primo biennio (Anni 1-2): questa fase è dedicata alla costruzione delle fondamenta. Il primo anno si concentra sulle scienze di base come fisiologia e farmacologia e sull’acquisizione delle competenze anestesiologiche di base in chirurgia generale. Il secondo anno introduce concetti più avanzati, come l’anestesia loco-regionale e la gestione della terapia intensiva post-operatoria, oltre a fornire le basi di metodologia della ricerca.
  • Secondo biennio (Anni 3-4): gli specializzandi vengono immersi in contesti clinici altamente specialistici. Il terzo anno è caratterizzato da rotazioni in sub-specialità complesse come la cardiochirurgia, la neurochirurgia e l’anestesia pediatrica. Il quarto anno amplia ulteriormente le competenze alla gestione delle terapie intensive specialistiche e all’emergenza territoriale.
  • Quinto anno: l’ultimo anno è finalizzato al consolidamento delle competenze e alla transizione verso la pratica autonoma. Lo specializzando assume responsabilità da “senior resident”, gestendo aree ad alta criticità e pazienti complessi. Una parte significativa dell’anno è dedicata alla preparazione della tesi di specializzazione, che prevede lo svolgimento di un progetto di ricerca originale.

Modalità di formazione

La formazione adotta un approccio misto che integra diverse metodologie didattiche.

  • Didattica tradizionale: lezioni frontali, seminari e discussione di casi clinici costituiscono la base della formazione teorica.
  • Attività professionalizzanti: il cuore della formazione è l’esperienza pratica acquisita tramite rotazioni cliniche in una vasta rete di ospedali e strutture sanitarie convenzionate, che spesso includono centri di eccellenza come IRCCS e ospedali pediatrici.
  • Simulazione ad alta fedeltà: molti programmi integrano l’uso della simulazione per sviluppare in un ambiente sicuro e controllato sia le abilità tecniche che le competenze non tecniche (ANTS).
  • Formazione esterna: è prevista la possibilità di svolgere periodi formativi (fino a un massimo di 18 mesi) presso istituzioni di alto livello in Italia o all’estero, per personalizzare il proprio percorso e approfondire aree di interesse specifico.

Attività di ricerca

Il percorso formativo è progettato per creare non solo clinici esperti, ma anche medici-scienziati. Il curriculum include corsi obbligatori di metodologia della ricerca e statistica medica, garantendo una solida base per la valutazione critica della letteratura scientifica.

Inoltre, molte scuole promuovono attivamente la partecipazione alla ricerca attraverso journal club, supporto economico per la partecipazione a congressi e la collaborazione alla stesura di pubblicazioni scientifiche.

Il percorso culmina con la discussione di una tesi, che rappresenta il completamento di un progetto di ricerca condotto durante l’ultimo anno. Le aree di ricerca sono varie e spesso all’avanguardia, includendo temi come il supporto vitale extracorporeo (ECMO), la neurotossicità degli anestetici, la gestione del paziente critico e l’applicazione dell’intelligenza artificiale in rianimazione.

Specializzazione in Anestesia Rianimazione: opinioni

Perché specializzarsi in Anestesia Rianimazione? Leggi i punti di forza di questa scuola.

Pro

  • Equilibrio tra teoria e pratica: la disciplina offre un mix ideale tra approfondite conoscenze teoriche (farmacologia, fisiologia) e un’intensa attività pratica e procedurale, risultando stimolante sia intellettualmente che dinamicamente.
  • Gratificazione nella gestione critica: la capacità di gestire con successo situazioni di vita o di morte e di vedere il recupero di pazienti critici è una fonte di profonda soddisfazione professionale e adrenalina.
  • Rapida acquisizione di Autonomia: a differenza di altre specialità, si acquisiscono rapidamente responsabilità significative, raggiungendo un elevato grado di autonomia già negli ultimi anni del percorso formativo.
  • Forte spirito di squadra: l’ambiente ad alta intensità favorisce la creazione di solidi legami professionali basati su fiducia e supporto reciproco tra colleghi.
  • Vasta gamma di competenze: è considerata una delle discipline più complete, offrendo una visione olistica del paziente e la possibilità di operare in molteplici ambiti: sala operatoria, terapia intensiva, emergenza territoriale e terapia del dolore.

Perché pochi vogliono fare l’anestesista? Nonostante le ampie prospettive lavorative, la specializzazione sta vivendo una crisi di attrattività, con molti contratti che restano non assegnati a causa della percezione negativa delle condizioni di lavoro. Leggi le criticità di questa scuola.

Contro

  • Stress elevato e rischio di burnout: il carico di stress psicologico è immenso, a causa del processo decisionale continuo in contesti ad altissimo rischio e del confronto quotidiano con la malattia critica e la morte.
  • Difficile equilibrio vita-lavoro: turni notturni, reperibilità e orari imprevedibili rendono molto difficile mantenere una vita privata, sacrificando tempo ed energie personali.
  • sfruttamento e formazione disomogenea: in alcune sedi, gli specializzandi vengono utilizzati per coprire carenze di organico, gestendo in autonomia situazioni che superano le loro competenze, con notevoli rischi legali e per la sicurezza del paziente.

Migliori Scuole di Specializzazione in Anestesia

Ogni anno i medici specializzandi devono rispondere al questionario sulla valutazione delle Scuole di Specializzazione.

L’Associazione Liberi Specializzandi – Fattore 2a ha elaborato le risposte del 2023 per il 2022. In base a questa elaborazione il punteggio medio di soddisfazione degli specializzandi in Anestesia è di 6,88 punti.

Le migliori Scuole di Anestesia sono:

  • Ferrara
  • Cattolica
  • Insubria
  • Humanitas

Medico Anestesista-Rianimatore: cosa fa

Il medico anestesista, o anestesista-rianimatore, è lo specialista che si occupa della gestione del paziente nelle fasi più delicate del percorso medico e chirurgico: prima, durante e dopo un intervento, ma anche nelle situazioni critiche in cui è necessario il supporto delle funzioni vitali.
La sua attività principale è l’anestesia. L’anestesista valuta i rischi del paziente, sceglie il tipo di anestesia più appropriato (generale, loco-regionale o sedazione), monitora costantemente i parametri vitali e interviene in caso di complicanze intraoperatorie.

L’anestesista, quindi, non è soltanto “il medico che addormenta”, ma uno specialista che garantisce sicurezza, stabilità e controllo in tutte le situazioni in cui la vita del paziente può essere messa in pericolo. La sua figura è indispensabile nei reparti chirurgici, nelle terapie intensive e nei centri per la gestione del dolore, rappresentando uno dei pilastri della medicina ospedaliera moderna.

Oltre all’attività in sala operatoria, l’anestesista svolge un ruolo centrale anche in altri ambiti:

  • Terapia intensiva e rianimazione. Si occupa del monitoraggio e del supporto delle funzioni vitali nei pazienti in condizioni critiche, come dopo interventi complessi, traumi gravi o insufficienze d’organo. Qui l’anestesista-rianimatore gestisce ventilatori, farmaci vasoattivi e tecniche di supporto avanzato;
  • Gestione del dolore. Alcuni anestesisti si specializzano nel trattamento del dolore acuto post-operatorio o cronico, utilizzando approcci farmacologici e interventistici (infiltrazioni, blocchi nervosi, neuromodulazione). Questo ambito si è sviluppato in un vero e proprio settore, la terapia del dolore, che può richiedere percorsi formativi dedicati;
  • Anestesia pediatrica. Riguarda la gestione dell’anestesia nei neonati e nei bambini, pazienti che richiedono un approccio specifico per la diversa fisiologia e sensibilità ai farmaci;
  • Anestesia ostetrica. Si occupa dell’assistenza alla donna in gravidanza e durante il parto, con particolare attenzione alle tecniche di analgesia per il travaglio e all’anestesia per i parti cesarei;
  • Anestesia per la cardiochirurgia o la neurochirurgia. Sottosettori ad alta complessità che richiedono competenze avanzate nella gestione di pazienti con condizioni critiche o procedure ad alto rischio.

Specializzando in Anestesia: stipendio

Quanto guadagna uno specializzando in Anestesia? Lo stipendio degli specializzandi è uguale, indipendentemente dalla scuola frequentata, almeno fino al 2024/25. Infatti, dal 2025/26 per le 20 scuole meno attrattive è previsto un aumento maggiore rispetto a quello previsto per tutte le altre scuole.

Anestesia Rianimazione è fra queste.

Per approfondire, leggi qual è lo stipendio di uno specializzando.

Quindi, al momento, lo stipendio netto dello specializzando in Medicina è pari a:

  • 1652,29 euro al mese per i primi due anni di specializzazione;
  • 1718,35 euro al mese per gli anni successivi.

Medico Anestesista-Rianimatore: stipendio

Il compenso di un medico anestesista in Italia varia in base all’esperienza, al tipo di struttura e al numero di incarichi o turni straordinari.

Nel settore pubblico, un anestesista con esperienza media percepisce generalmente uno stipendio annuo lordo compreso tra 80.000 e 100.000 euro, che si traduce in una retribuzione mensile lorda di circa 6.500‑8.300 euro, con un netto mensile stimabile tra 3.800 e 5.000 euro.

Gli specialisti che ricoprono incarichi aggiuntivi partecipano a molte guardie notturne o lavorano in strutture complesse possono arrivare a guadagni annui lordi superiori a 110.000‑140.000 euro.

Nel settore privato, i compensi tendono a essere più elevati, soprattutto per anestesisti esperti o che operano in cliniche di alto livello, dove la retribuzione mensile lorda può superare i 10.000 euro e il netto arrivare a 6.000‑7.500 euro o più.

La variabilità è elevata, perché le indennità per guardie, reperibilità e incarichi speciali differiscono tra regioni e strutture, e il netto dipende anche dal regime fiscale personale, dalle detrazioni e dagli eventuali benefit aziendali.

Specializzazione in Anestesia Rianimazione: sbocchi

Un medico specializzato in Anestesia Rianimazione ha numerose opportunità lavorative, sia in ambito ospedaliero sia in contesti privati ed extraospedalieri.

Il primo e più tradizionale sbocco è l’attività ospedaliera, dove l’anestesista-rianimatore lavora in sala operatoria, nelle terapie intensive e nelle unità di emergenza. Qui collabora con chirurghi, internisti e altri specialisti per garantire la sicurezza del paziente, gestire interventi complessi e supportare la rianimazione in caso di situazioni critiche.

Altri sbocchi includono la gestione del dolore acuto e cronico, sia in ospedale sia in ambulatori dedicati, dove lo specialista può occuparsi di dolore post-operatorio, malattie oncologiche o condizioni croniche invalidanti. Alcuni medici scelgono di lavorare in cliniche private o centri specialistici, spesso con incarichi di anestesia per interventi chirurgici elettivi o in ambito odontoiatrico e ortopedico.

Esistono anche percorsi più specifici, come l’anestesia pediatrica, l’anestesia ostetrica e le sottospecializzazioni in cardiochirurgia o neurochirurgia, che richiedono competenze avanzate e permettono di operare in contesti altamente complessi.

Infine, lo specialista può dedicarsi alla didattica, alla ricerca clinica o alla formazione in emergenze e terapia intensiva, collaborando con università, società scientifiche e programmi di aggiornamento professionale.

Come prepararsi al concorso SSM

Superare il test SSM non è difficile, dato il numero di contratti disponibili. La vera difficoltà consiste nel conseguire il punteggio sufficiente per entrare nella scuola e nella sede desiderate.

Pertanto, più alto è il punteggio ottenuto al Concorso di Specializzazione Medicina, maggiori sono le possibilità di raggiungere il proprio obiettivo.

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