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Info, pro e contro della Specializzazione in Anatomia patologica

Le informazioni più utili e le opinioni sulla Scuola di Anatomia patologica. Leggi l'approfondimento per capire se questa specializzazione è quella giusta per te.
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Indice

Ti interessa la Scuola di Specializzazione in Anatomia patologica? In questa guida trovi tutte le informazioni utili per orientarti nel percorso formativo.

L’Anatomia patologica è una disciplina medica fondamentale per la diagnosi delle malattie. Si occupa dello studio delle alterazioni morfologiche dei tessuti, delle cellule e degli organi, con l’obiettivo di comprendere l’origine e l’evoluzione dei processi patologici.

Il medico anatomopatologo svolge un ruolo chiave nella definizione delle diagnosi istologiche e citologiche, nell’identificazione dei tumori e nella valutazione della risposta ai trattamenti. Collabora quotidianamente con chirurghi, oncologi e altri specialisti, fornendo informazioni diagnostiche essenziali per le decisioni terapeutiche.

In questa guida scoprirai in cosa consiste la specializzazione in Anatomia patologica, quali sono le principali attività dello specializzando e quali prospettive professionali si aprono al termine del percorso.
Troverai anche informazioni aggiornate su durata, sedi, numero di posti disponibili e piano di studi della Scuola di Specializzazione in Anatomia patologica.

Infine, potrai leggere le opinioni degli specializzandi e scoprire quali sono le migliori Scuole di Anatomia patologica in Italia.

Leggi la guida completa alla Specializzazione in Anatomia patologica di Secret SSM.

Anatomia patologica: la specializzazione

Il giovane medico che aspira a specializzarsi in Anatomia patologica deve acquisire 240 CFU.

La frequenza è obbligatoria. L’impegno orario è pari a 38 ore settimanali.

Lo specializzando ha diritto ad assenze, malattia e maternità.

Dopo aver superato la prova dell’ultimo anno di corso, lo specializzando deve sostenere la prova finale, che consiste nella discussione della tesi di specializzazione. L’argomento di tesi è proposto dallo specializzando in uno dei settori scientifici disciplinari inclusi nel Regolamento Didattico e prevede la guida di un relatore. La prova è valutata in centodecimi.

Quando dura la Specializzazione in Anatomia patologica

La durata della Specializzazione in Anatomia patologica è di quattro anni.

Anatomia patologica: posti

Il numero di posti per la specializzazione in Anatomia patologica è:

  • 2025, 168 contratti statali, 13 regionali e 1 altri enti finanziatori pubblici e privati;
  • 2024, 176 contratti statali, 11 regionali e 1 altri enti finanziatori pubblici e privati.

Secondo i dati forniti da Anaao, nel 2025 su 183 contratti totali banditi non ne sono stati assegnati 49, il 27%. Dati questi numeri, è chiaro come la Scuola di Anatomia patologica non sia tra le più attrattive.

Consulta la nostra analisi statistica sulle assegnazioni 2025 per avere tutti i dati di cui hai bisogno per scegliere la tua scuola.

Dove specializzarsi in Anatomia patologica

Nel 2025 le Scuole di Specializzazione di Anatomia patologica sono state 34.

  • Bari, 7 posti totali
  • Bologna, 6 posti totali
  • Brescia, 5 posti totali
  • Cagliari, 10 posti totali
  • Catania, 5 posti totali
  • Chieti-Pescara, 5 posti totali
  • Cattolica del Sacro Cuore, 5 posti totali
  • Firenze, 6 posti totali
  • Foggia, 3 posti totali
  • Genova, 5 posti totali
  • Humanitas University, 3 posti totali
  • Insubria, 5 posti totali
  • Messina, 6 posti totali
  • Milano,8 posti totali
  • Milano Bicocca, 5 posti totali
  • Napoli Federico II, 7 posti totali
  • Padova, 11 posti totali
  • Palermo, 4 posti totali
  • Parma, 4 posti totali più uno riservato per esigenze del SSN
  • Pavia, 4 posti totali
  • Piemonte Orientale, 6 posti totali
  • Pisa, 3 posti totali
  • Politecnica della Marche, 6 posti totali
  • Roma “La Sapienza” – Fac. M-O/F-M, 7 posti totali
  • Roma “Tor Vergata”, 5 posti totali
  • Raffaele Milano, 3 posti totali
  • Siena, 5 posti totali
  • Torino, 7 posti totali
  • Trento, 4 posti totali
  • Trieste, 5 posti totali
  • Udine, 5 posti totali
  • “Campus Bio-Medico” di Roma, 5 posti totali
  • Verona, 5 posti totali
  • Della Calabria, 2 posti totali

Specializzazione in Anatomia patologica: programma

Negli anni, la figura dell’anatomopatologo si è trasformata, spinta soprattutto dai progressi in campo oncologico. Oggi, il suo ruolo va oltre la descrizione morfologica, integrando dati istologici, citologici, immunoistochimici e di biologia molecolare per fornire diagnosi che hanno un valore prognostico e predittivo, essenziale per orientare terapie mirate.

Obiettivi formativi

Gli obiettivi formativi, coerenti tra i vari atenei, sono organizzati in tre livelli gerarchici:

  • Competenze fondamentali (Obiettivi di base). La fase iniziale è dedicata all’acquisizione degli strumenti essenziali. Include la padronanza delle metodologie di laboratorio (gestione campioni, allestimento preparati) e lo studio delle scienze di base come genetica, biologia molecolare e statistica, fondamentali per interpretare referti complessi e partecipare alla ricerca;
  • “Tronco comune” (Obiettivi formativi integrati). Condiviso con altre specializzazioni di medicina diagnostica, questo percorso promuove una visione integrata del processo diagnostico. L’enfasi è posta sull’integrazione clinica, che si realizza con la partecipazione attiva ai meeting multidisciplinari (MDTs). In questi incontri, il patologo discute i casi con chirurghi, oncologi e altri specialisti, assicurando che la diagnosi sia un contributo pienamente integrato nella gestione del paziente;
  • Profilo dello specialista (Obiettivi specifici della scuola): È la parte centrale della formazione, mirata a formare un medico autonomo e completo. Gli obiettivi includono:
  • Padronanza delle metodiche (diagnostica autoptica, istopatologia macro e microscopica, citopatologia, microscopia elettronica e biologia molecolare applicata);
  • Competenza subspecialistica, ossia conoscenza delle correlazioni anatomo-cliniche nelle principali aree, es neuropatologia;
  • Competenze gestionali in organizzazione di laboratori e sale settorie, controllo di qualità, sicurezza e aspetti medico-legali della professione.

Piano di studi

Il piano di studi è progettato per un aumento progressivo di conoscenze e autonomia, seguendo un modello di responsabilità crescente. Lo specializzando avanza attraverso livelli definiti come Principiante, Capace ed Esperto, assumendo gradualmente maggiori responsabilità sotto la supervisione di un tutor1

La struttura tipica del curriculum quadriennale è la seguente:

  • primo anno dedicato alle fondamenta, con lo studio delle scienze di base e le rotazioni del “Tronco Comune” in laboratori come Patologia Clinica e Microbiologia;
  • Il secondo anno si concentra sulla patologia sistematica per organo/apparato (es. apparato digerente, ginecologia), con rotazioni nelle principali sub-specialità e pratica continua nella gestione dei campioni;
  • terzo anno, approfondimento della patologia sistematica con argomenti avanzati e tecniche diagnostiche molecolari. Le rotazioni prevedono un coinvolgimento in casi complessi e la presentazione ai meeting multidisciplinari;
  • quarto anno focalizzato sulla sub-specializzazione, sul raggiungimento dell’autonomia e sulla ricerca. Include rotazioni mirate, refertazione autonoma sotto supervisione e un periodo dedicato alla preparazione della tesi finale.

Attività formative chiave

L’apprendimento è fortemente integrato tra teoria e pratica.

  • Apprendimento interattivo: oltre alle lezioni, sono centrali i Journal Club, la discussione di casi clinici e la partecipazione ai meeting multidisciplinari (MDTs).
  • Esperienza Pratica: viene erogata attraverso una Rete Formativa di strutture universitarie e ospedaliere convenzionate, che garantisce un’esposizione a un’ampia e variegata casistica. Il fulcro sono le rotazioni di 2-6 mesi nei diversi settori subspecialistici.
  • Il “Logbook” del patologo: per garantire una competenza pratica standardizzata, ogni specializzando deve eseguire e certificare un numero minimo di procedure diagnostiche. Il raggiungimento di questi volumi è un requisito indispensabile per il diploma.1 Tra i requisiti minimi figurano:
    • 40 autopsie
    • 1.200 campionamenti di pezzi operatori
    • 4.000 diagnosi istopatologiche
    • 1.600 diagnosi citopatologiche
    • 200 esami estemporanei intraoperatori
    • 50 diagnosi molecolari

Attività di ricerca

La ricerca non è un’attività accessoria ma una componente fondamentale della formazione, mirata a formare un medico-scienziato capace di interpretare criticamente le innovazioni scientifiche e di gestire il proprio aggiornamento.

Gli specializzandi sono attivamente coinvolti in progetti di ricerca e ci si aspetta che producano risultati concreti, come pubblicazioni scientifiche e presentazioni a congressi. Molte scuole supportano periodi di ricerca in istituzioni qualificate in Italia e all’estero.

Il percorso culmina con la tesi, un progetto di ricerca che sintetizza la formazione clinica e scientifica maturata.

Gli specializzandi possono essere coinvolti in aree all’avanguardia come la Patologia digitale e l’Intelligenza Artificiale, e l’Oncologia di precisione basata sulla diagnostica molecolare avanzata.

Specializzazione in Anatomia patologica: opinioni

La decisione di intraprendere questo percorso è personale e richiede un’attenta valutazione di personalità, priorità e aspirazioni. Ecco un breve elenco dei punti di forza e delle criticità che più spesso vengono attribuiti a questa scuola.

Pro

  • Ruolo centrale nella diagnosi;
  • Disciplina all’avanguardia della medicina di precisione e dell’oncologia;
  • Opportunità di carriera nella ricerca scientifica;
  • Ottimo equilibrio vita-lavoro potenziale, con orari prevedibili e assenza di turni notturni o reperibilità;
  • Assenza di contatto diretto con il paziente, che riduce il rischio di burnout emotivo legato alla gestione delle relazioni;
  • Altissima sicurezza del lavoro e facilità nel trovare un impiego post-specializzazione;
  • Bassa competizione per l’accesso alla scuola di specializzazione;
  • Settore in piena evoluzione tecnologica, con l’integrazione di patologia digitale e intelligenza artificiale.

Contro

  • Intellettuale e Professionale:
  • Curva di apprendimento ripida e formazione in gran parte autogestita, che richiede molta disciplina;
  • Monotonia e lavoro ripetitivo a lungo termine;
  • Carico di lavoro elevato e frequenti straordinari a causa della grave carenza di personale;
  • Pressione mentale per la grande responsabilità diagnostica;
  • Pesante carico emotivo legato ad alcune attività specifiche, come le autopsie;
  • Remunerazione nel settore pubblico considerata bassa;
  • Limitate opportunità di libera professione tradizionale per integrare lo stipendio.

Migliori Scuole di Specializzazione in Anatomia patologica

Ogni anno i medici specializzandi devono rispondere al questionario sulla valutazione delle Scuole di Specializzazione.

L’Associazione Liberi Specializzandi – Fattore 2a ha elaborato le risposte del 2023 per il 2022. In base a questa elaborazione il punteggio medio di soddisfazione degli specializzandi in Anatomia patologica è di 7,04 punti.

Le migliori Scuole di Anatomia patologica sono:

  • Milano Vita-Salute San Raffaele
  • Milano Bicocca
  • Cagliari

Oltre a queste, segnaliamo Torino e Bologna.

Anatomopatologo: cosa fa

L’anatomopatologo è il medico specialista che studia le alterazioni morfologiche dei tessuti, delle cellule e degli organi con l’obiettivo di identificare e interpretare le cause delle malattie. Il suo lavoro rappresenta un punto di incontro tra la medicina di laboratorio e la clinica: attraverso l’osservazione microscopica e l’utilizzo di tecniche avanzate di analisi, l’anatomopatologo contribuisce in modo decisivo alla diagnosi, alla prognosi e, sempre più spesso, alla definizione della terapia più appropriata.

Infatti, l’anatomopatologo lavora a stretto contatto con chirurghi, oncologi, internisti e ricercatori, fornendo un contributo essenziale: senza la conferma diagnostica del patologo, infatti, nessuna terapia può considerarsi pienamente fondata.

Il cuore dell’attività anatomopatologica è l’esame istologico dei campioni prelevati tramite biopsia o intervento chirurgico, che consente di stabilire la natura benigna o maligna di una lesione. A questo si affiancano l’esame citologico, utile per analizzare cellule isolate (ad esempio in Pap test o agoaspirati), e l’esame autoptico, che permette di studiare le cause di morte e i meccanismi patogenetici delle malattie.

Negli ultimi anni la disciplina si è arricchita di competenze in ambito molecolare e genetico, dando origine a diversi ambiti di specializzazione.
Tra i principali:

  • Anatomia patologica oncologica, dedicata alla diagnosi e alla caratterizzazione dei tumori, con analisi morfologiche e molecolari che guidano le scelte terapeutiche in oncologia di precisione;
  • Citopatologia, che si concentra sull’analisi delle cellule e sulla diagnosi rapida di lesioni precancerose o neoplastiche;
  • Patologia molecolare, in cui si utilizzano tecniche di biologia molecolare per individuare alterazioni genetiche e biomarcatori utili alla diagnosi e alla terapia mirata;
  • Patologia autoptica e forense, orientata allo studio sistematico dei reperti autoptici per comprendere l’evoluzione delle malattie o chiarire le cause di morte;
  • Patologia digitale e computazionale, un ambito emergente che integra intelligenza artificiale e analisi d’immagine per migliorare la precisione diagnostica e l’efficienza dei laboratori.

Specializzando in Anatomia patologica: stipendio

Quanto guadagna uno specializzando in Anatomia patologica? Lo stipendio degli specializzandi è uguale, indipendentemente dalla scuola frequentata, almeno fino al 2024/25. Infatti, dal 2025/26 per le 20 scuole meno attrattive è previsto un aumento maggiore rispetto a quello previsto per tutte le altre scuole.

Anatomia patologica è fra queste.

Per approfondire, leggi qual è lo stipendio di uno specializzando.

Quindi, al momento, lo stipendio netto dello specializzando in Medicina è pari a:

  • 1652,29 euro al mese per i primi due anni di specializzazione;
  • 1718,35 euro al mese per gli anni successivi.

Anatomopatologo: stipendio

Quanto guadagna un medico specializzato in Anatomia patologica? Attualmente non esistono dati univoci sullo stipendio specifico degli anatomopatologi in Italia, né nel settore pubblico né in quello privato. Nonostante ciò, proviamo a fornirti delle cifre, da considerarsi indicative.

Innanzitutto, premettiamo che, pur mancando dati ufficiali, si evince che l’anatomopatologo rientra tra le figure mediche con una retribuzione medio-alta, che cresce con: esperienza, specializzazione in ambiti di nicchia (come la patologia molecolare o digitale) e attività nel privato.

Nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), la retribuzione di un medico anatomopatologo dipende dall’anzianità di servizio e dal ruolo ricoperto. In media, la retribuzione annua lorda di un neo-specialista è compresa tra 55.000 e 70.000 euro, che corrisponde a circa 2.900-4.000 euro netti al mese. Con l’esperienza e l’assunzione di incarichi più complessi, lo stipendio può salire fino a 70.000-90.000 euro lordi l’anno, equivalenti a 3.600-5.000 euro netti mensili.

Nel settore privato, i guadagni tendono a essere più variabili. Un anatomopatologo che lavora in una clinica privata, in un laboratorio diagnostico o come libero professionista può arrivare a percepire tra 65.000 e 150.000 euro lordi all’anno, con una retribuzione netta mensile che può oscillare tra 3.500 e 8.000 euro, a seconda del volume di attività, delle collaborazioni e del prestigio della struttura.

Specializzazione in Anatomia patologica: sbocchi lavorativi

Quali sono le prospettive di lavoro con la Specializzazione in Anatomia patologica? Le opportunità di lavoro più frequenti e coerenti sono le seguenti.

  1. Strutture ospedaliere e IRCCS
  • Attività diagnostica istologica e citologica su campioni bioptici, chirurgici e autoptici.
  • Collaborazione con chirurghi, oncologi, ematologi e altri specialisti.
  • Possibilità di focalizzarsi su aree specifiche come:
  • Patologia oncologica
  • Citopatologia
  • Patologia molecolare
  1. Laboratori privati e centri diagnostici
  • Analisi di campioni per conto di strutture sanitarie pubbliche e private.
  • Validazione di test diagnostici e biomarcatori.
  • Possibilità di lavorare in contesti biotecnologici o farmaceutici.
  1. Ricerca e università
  • Attività di ricerca sui meccanismi patogenetici delle malattie.
  • Sviluppo di nuove tecniche diagnostiche e molecolari.
  • Possibilità di intraprendere la carriera accademica come ricercatore o docente.
  1. Patologia forense
  • Collaborazione con medici legali e autorità giudiziarie.
  • Analisi autoptiche per chiarire cause di morte o lesioni patologiche.
  1. Patologia digitale e computazionale
  • Analisi di immagini digitali di tessuti e cellule.
  • Applicazione di strumenti di intelligenza artificiale ai processi diagnostici.
  • Collaborazioni con aziende tecnologiche e startup nel campo della diagnostica digitale.

Come prepararsi al concorso SSM

Superare il test SSM non è difficile, dato il numero di contratti disponibili. La vera difficoltà consiste nel conseguire il punteggio sufficiente per entrare nella scuola e nella sede desiderate.

Pertanto, più alto è il punteggio ottenuto al Concorso di Specializzazione Medicina, maggiori sono le possibilità di raggiungere il proprio obiettivo.

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