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Riforma Specializzazioni in Medicina: novità

In Commissione al Senato è iniziata la discussione sulle riforma della formazione medica e del contratto degli specializzandi. Ecco di cosa hanno parlato.
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Da alcune settimane è iniziata in Senato la discussione della riforma delle Specializzazioni in Medicina. Dopo l’aumento dello stipendio per gli specializzandi annunciato a dicembre, nei prossimi mesi potrebbero arrivare novità anche sul contratto degli specializzandi e non solo.

Per approfondire, leggi le novità sullo stipendio degli specializzandi.

Riforma Specializzazioni Medicina: cosa prevede

Le Commissioni 7ª, Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, e 10ª, Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, stanno esaminando congiuntamente diversi disegni di legge che riguardano Medicina, Medicina Veterinaria e anche alcune lauree non mediche: S. 186, S.509, S.823, S.890, S. 950, S.963, S.1260, S.1364, S.1377, S.1380.

A marzo si sono svolte delle audizioni informali con i rappresentanti di diverse associazioni di medici e veterinari. La nuova riforma delle Scuole di Specializzazione in Medicina sarà il risultato della discussione su questi testi, che potrebbe portare a importanti novità per la formazione medica e la normativa sull’assunzione dei medici specializzandi.

Ecco cosa riguardano i singoli disegni di legge sulle SSM:

Disegno di legge n. 186

Iniziativa di Maria Domenica Castellone (M5S), presentato il 18 ottobre 2022

Il sistema formativo per i medici italiani necessita di evolversi per rispondere alle sfide del Servizio Sanitario Nazionale, legate all’invecchiamento della popolazione e alle malattie croniche. Il decreto legislativo 368/1999 ha regolamentato la formazione post-laurea, ma è fondamentale aggiornare il sistema.

Il disegno di legge propone di valorizzare i medici in formazione trasformando il contratto di formazione specialistica in un contratto di formazione-lavoro, estendendolo anche ai corsi di Medicina generale. Mira a migliorare il sistema di accreditamento delle scuole di specializzazione e introdurre un sistema di formazione integrata tra università e strutture sanitarie.

La formazione si baserà sul sistema ECTS e su curricula nazionali aggiornati periodicamente. Viene introdotto un contratto annuale per i medici in formazione generale, con tutele assicurative e legali, e si stabilisce una selezione unificata per l’accesso ai corsi post lauream. Le attività formative saranno organizzate in reti integrate e durano almeno tre anni, con almeno 180 ECTS.

Le regioni e province autonome stipuleranno convenzioni con le università per la formazione in Medicina generale, con il supporto delle aziende sanitarie locali.

L’accesso alle scuole di specializzazione sarà regolato da un’unica prova concorsuale. Il contratto di formazione-lavoro per medici in formazione specialistica sarà esteso, con incentivi per le specialità in carenza. Viene migliorata la remunerazione e introdotto un sistema premiale per le scuole con buone performance.

L’AGENAS supporterà le regioni nella pianificazione del fabbisogno di medici, sviluppando una piattaforma informativa. I medici specialisti in medicina di comunità potranno accedere ai ruoli del Servizio sanitario nazionale nelle case e ospedali di comunità.

Disegno di legge n. 509

Iniziativa di Sandra Zampa (PD-IDP), presentato il 30 gennaio 2023

Il disegno di legge propone una riforma della formazione medica del personale dell’SSN, evidenziata dalla pandemia. L’obiettivo principale è integrare la formazione specialistica in Medicina generale con quella delle altre specializzazioni, riconoscendo pari dignità e prevedendo un contratto specifico all’interno della dirigenza medica del SSN. Si punta a superare il disallineamento tra il numero di laureati e l’accesso alla formazione post-laurea, imbuto formativo, e a migliorare la programmazione del fabbisogno di medici.

Viene introdotto un Dipartimento integrato università-SSN per allineare l’offerta formativa alle esigenze sanitarie territoriali.

Inoltre, si prevede un’evoluzione del contratto per i medici in formazione, estendendo tutele e riconoscimenti economici anche agli specializzandi in Medicina generale, con l’obiettivo di favorire un inserimento anticipato nel mondo del lavoro.

Disegno di legge n. 823

Iniziativa di Maria Cristina Cantu’ (LSP-PSd’Az), presentato il 27 luglio 2023

Il DDL evidenzia la necessità di un’azione immediata per affrontare la carenza di medici specialisti causata da limiti finanziari, sprechi e pensionamenti imminenti. Propone di potenziare la formazione medico-specialistica con investimenti mirati, l’uso di tecnologie digitali (inclusi Virtual Hospital e robotica) e l’ampliamento delle borse di studio.

Si punta a rendere la professione più attrattiva attraverso incentivi economici e una formazione pratica più avanzata, garantendo al contempo la qualità e la sicurezza delle prestazioni.

Disegno di legge n. 890

Iniziativa di Andrea Crisanti (PD-IDP), presentato il 26 settembre 2023

Il disegno di legge prevede l’istituzione di un nuovo corso di specializzazione in Medicina per garantire il funzionamento delle case della comunità, strutture previste dal PNRR per potenziare l’assistenza sanitaria territoriale. Le case della comunità dovranno essere almeno 1.350 entro il 2026, con un investimento di 2 miliardi di euro, per offrire cure integrate e ridurre il ricorso agli ospedali e alle emergenze.

Il nuovo corso di specializzazione, di 4 anni, unirà la formazione in Medicina generale a competenze specialistiche (es. cardiologia, geriatria, ginecologia) e sarà gestito dalle università in collaborazione con i presìdi ospedalieri regionali.

Questa iniziativa mira a formare personale adeguato per le case della comunità, evitando che l’investimento del PNRR risulti inefficace per mancanza di professionisti qualificati.

Disegno di legge n. 963

Iniziativa di Ignazio Zullo (FdI), presentato l’11 dicembre 2023

Il disegno di legge delega prevede il cambio di denominazione del corso in “formazione specialistica in Medicina generale”, l’estensione della durata a quattro anni con il conseguimento di 240 crediti formativi universitari e l’instaurazione di un rapporto di lavoro per gli studenti fin dal primo anno, con una retribuzione annua equiparata a quella delle altre Scuole di Specializzazione Medica.

Inoltre, stabilisce l’equipollenza tra la formazione specialistica in Medicina generale, quella in Medicina di comunità e in Medicina interna. Il costo stimato per l’attuazione della riforma è di 132 milioni di euro in quattro anni.

Disegno di legge n. 1260

Iniziativa di Carmela Bucalo (FdI), presentato il 7 ottobre 2024

Il disegno di legge propone una riforma della formazione specialistica medica, introducendo selezioni più efficaci, migliorando l’inquadramento giuridico ed economico dei medici in formazione e aumentando la qualità del percorso formativo.

La selezione nazionale manterrà le tre aree di specializzazione, mentre i medici stipuleranno contratti con le università, riconoscendo il lavoro assistenziale svolto durante la formazione.

Sono previste anche modifiche nel trattamento economico, l’incentivazione delle specializzazioni meno attrattive, e misure per migliorare la qualità della formazione, con il coinvolgimento delle strutture sanitarie e universitarie.

Cosa cambia per gli specializzandi

La discussione sulla riforma della formazione medica è solo all’inizio. Alle audizioni hanno partecipato varie associazioni. Ecco i loro pareri e le proposte.

SIAARTI

La SIAARTI, Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, ritiene che la proposta di ridurre la durata della formazione specialistica potrebbe compromettere la qualità delle cure, soprattutto nelle discipline ad alta complessità come Anestesia, Medicina d’Urgenza e Terapia Intensiva, dove un tutor 1:1 è essenziale. Pertanto, suggerisce di mantenere questa supervisione fino al terzo anno di specializzazione, mentre nei successivi anni sarebbe possibile un inserimento graduale con supervisione qualificata. Inoltre, l’attività clinica fuori dalla rete formativa dovrebbe avvenire solo dopo il quinto anno e previo accreditamento dei centri.

Movimento Giotto

Il movimento appartiene a un network europeo di giovani MMG in formazione o che hanno terminato da poco il proprio percorso formativo. Il Movimento Giotto ritiene che la formazione dei medici di Medicina generale sia disomogenea, a causa della mancanza di un curriculum nazionale unificato, con l’organizzazione delegata alle singole regioni. Questo comporta variabilità tra le regioni e una carenza di formazione pre-laurea specifica, aumentando la difficoltà nell’affrontare il cambiamento demografico ed epidemiologico. Inoltre, la Medicina generale non è inquadrata come scuola di specializzazione, limitando lo sviluppo della professione.

Si chiede l’introduzione dell’insegnamento di Medicina generale in tutti i corsi di laurea e una formazione post-laurea adeguata, con maggiore tutela e supporto per i futuri MMG, per ridurre la carenza vocazionale e migliorare la qualità del servizio sanitario.

Primavera degli studenti

Questa associazione ritiene che i disegni di legge propongano riforme che rischiano di compromettere il sistema formativo medico italiano senza affrontare i problemi strutturali, come il sottofinanziamento del SSN e il degrado delle infrastrutture sanitarie. Le principali critiche sono:

  • DDL 186, mira a creare una rete formativa integrata fra università e strutture sanitarie, ma non risolve i problemi cronici del SSN;
  • DDL 509, propone una revisione della formazione post-laurea, ma senza adeguati investimenti, rischia di aumentare la pletora medica;
  • DDL 823, introduce nuove formule contrattuali per i medici, ma senza incentivi economici, rischia di non risolvere il problema del precariato;
  • DDL 890, propone una specializzazione in medicina generale e di prossimità, ma manca di interventi concreti per migliorare le condizioni di lavoro.
  • DDL 963, prevede una formazione quadriennale in medicina generale, ma ci sono dubbi sull’impatto finanziario e sul reale miglioramento dell’assistenza territoriale;
  • DDL 1260, punta a correggere la selezione dei candidati, ma potrebbe diventare uno strumento di propaganda senza risorse adeguate per garantire qualità.

Giovani Medici per l’Italia

Questa associazione considera il DDL 1260 insufficiente, in quanto le modifiche proposte alla legge 368/99, pur migliorative, sono minime e non risolvono le problematiche storiche della formazione medica specialistica. Allo stesso modo, il DDL S. 823 è totalmente insufficiente, poiché le modifiche non apportano cambiamenti significativi alla situazione del medico in formazione specialistica. Invece, il DDL S. 186, insieme ad alcune parti del DDL 509, è ritenuto ampiamente soddisfacente e migliorativo rispetto alle proposte precedenti.

Le loro proposte sono molto articolate e riguardano:

  • il bando SSM. Suggeriscono una suddivisione equa dei 140 quesiti tra SSD scelti dal Ministero e pubblicati nel bando. Inoltre, la scelta delle scuole dovrebbe avvenire prima dell’esame, con un massimo di 15 opzioni per candidato, garantendo una preparazione uniforme e premiando chi ha approfondito ogni ambito della conoscenza medica;
  • l’osservatorio. La proposta prevede la riforma dell’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica, con l’aggiunta di 3 rappresentanti dei Tutor non universitari e almeno 6 dei Medici in Formazione Specialistica. Si consiglia inoltre l’istituzione di una task force, finanziata adeguatamente, che, in caso di segnalazione di irregolarità, effettui un sopralluogo nelle scuole per verificarne la fondatezza, con il supporto dei NAS per garantire la terzietà e accertare eventuali illeciti;
  • la borsa SSM o lo stipendio. Bisognerebbe inquadrare il medico in formazione specialistica nel CCNL Area Sanità, creando una sezione specifica e trasformando la borsa di studio in uno stipendio tramite un contratto di formazione lavoro subordinato, simile a un contratto di apprendistato. Questo contratto avrebbe una durata stabilita, possibilità di assunzione con inquadramento inferiore alla qualifica da conseguire, sgravi contributivi e obbligo di attività formativa programmata. Inoltre, si applicherebbero le modifiche della legge di bilancio 2022 per il calcolo delle ritenute IRPEF, garantendo uno stipendio adeguato all’impegno a tempo pieno e alle responsabilità;
  • riforma del percorso di specializzazione in contratto di formazione-lavoro. La proposta prevede l’introduzione di un contratto di formazione-lavoro specifico per i medici in formazione specialistica, disciplinato in una sezione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della Dirigenza Medica e Sanitaria. Il contratto riconoscerebbe diritti e doveri simili a quelli della dirigenza medica, tenendo conto delle specifiche caratteristiche del medico in formazione specialistica;
  • borse perse e specializzazioni non attrattive. La proposta prevede un incremento della parte variabile del trattamento economico per le specialità mediche più usuranti e con maggiori problematiche medico-legali, con un aumento di 400€. Inoltre, si chiede al MUR, in collaborazione con il Ministero della Salute, di valutare un aumento salariale differenziato in base al tipo di lavoro e al grado di responsabilità, in particolare per i medici esperti come MEU e Anestesisti. Si propone anche di ridurre il carico orario di lavoro, assumendo specialisti per colmare le carenze, e di migliorare le condizioni di lavoro, garantendo strutture adeguate per un servizio sanitario di qualità;
  • esame di passaggio anno. Introduzione di obiettivi e requisiti minimi, progressivamente più difficili, per ciascuna specializzazione, con il loro raggiungimento documentato tramite un libretto elettronico delle abilità acquisite, eliminando l’esame di passaggio anno. Le competenze e conoscenze da acquisire dovranno essere uniformate a livello nazionale, per ridurre le disparità. Al termine della specializzazione, il conseguimento del titolo di specialista avverrà attraverso un test unico.

 

Immagine in evidenza di Andrea Piacquadio: https://www.pexels.com/photo/cheerful-young-woman-screaming-into-megaphone-3761509/

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