specializzazione in neurochirurgia

Neurochirurgia: info, pro e contro della specializzazione

Le informazioni più utili e le opinioni sulla Scuola di Neurochirurgia. Leggi l'approfondimento per capire se questa specializzazione è quella giusta per te.
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Indice

Ti interessa la Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia? In questa guida trovi tutte le informazioni utili per orientarti nel percorso formativo.

La Neurochirurgia è una disciplina altamente specialistica e in costante evoluzione, che richiede competenze chirurgiche, neurologiche e tecnologiche per il trattamento delle patologie del sistema nervoso centrale e periferico.

Il neurochirurgo si occupa di interventi complessi e delicati, lavora in team multidisciplinari e affronta situazioni cliniche ad alta intensità, spesso in regime di urgenza.
In questa guida scoprirai in cosa consiste la specializzazione in Neurochirurgia, quali sono le principali attività dello specializzando e quali opportunità professionali si aprono al termine del percorso. Troverai anche informazioni aggiornate su durata, sedi, numero di posti disponibili e piano di studi della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia.

Infine, leggi le opinioni degli specializzandi e scopri quali sono le migliori Scuole di Specializzazione in Neurochirurgia in Italia.

Leggi la guida alla Specializzazione in Neurochirurgia di Secret SSM.

Neurochirurgia: la specializzazione

Il giovane medico che aspira a conseguire la Specializzazione in Neurochirurgia deve acquisire 300 CFU.

La frequenza è obbligatoria. L’impegno orario è pari a 38 ore settimanali.

Lo specializzando ha diritto ad assenze, malattia e maternità.

Dopo aver superato la prova dell’ultimo anno di corso, lo specializzando deve sostenere la prova finale, che consiste nella discussione della tesi di specializzazione. L’argomento di tesi è proposto dallo specializzando in uno dei settori scientifici disciplinari inclusi nel Regolamento Didattico e prevede la guida di un relatore. La prova è valutata in centodecimi.

Quando dura la Specializzazione in Neurochirurgia

La durata della Specializzazione in Neurochirurgia è di cinque anni.

Posti Specializzazione in Neurochirurgia

I posti per Neurochirurgia sono stati:

  • 2024,110 contratti statali e 18 regionali;
  • 2023, 102 contratti statali e 4 regionali.

Secondo i dati forniti da Anaao, nel 2024 su 118 contratti banditi, ne sono stati assegnati 111, il 94%.

È difficile entrare nella Specializzazione in Neurochirurgia? Dati questi numeri, è chiaro come entrare nella Scuola di Neurochirurgia nella sede desiderata sia abbastanza difficile perché è una scuola molto ambita e con meno posti rispetto ad altre.

Dove specializzarsi in Neurochirurgia in Italia

Nel 2024 le Scuole di Specializzazione di Neurochirurgia sono state 23:

  • Bari, 6 posti totali
  • Bologna, 5 posti totali
  • Brescia, 5 posti totali
  • Catania, 5 posti
  • Cattolica del Sacro Cuore, 5 posti totali
  • Ferrara, 7 posti totali
  • Firenze, 5 posti totali
  • Genova, 4 posti totali
  • Humanitas, 5 posti totali
  • Messina, 7 posti totali
  • Milano, 9 posti totali
  • Milano-Bicocca, 5 posti totali
  • Modena e Reggio Emilia, 6 posti totali
  • Napoli Federico II, 4 posti totali
  • Padova, 4 posti totali
  • Palermo, 5 posti totali
  • Pavia, 3 posti totali
  • Politecnica delle Marche, 3 posti totali
  • Roma “La Sapienza” – Fac. M-O/F-M, 4 posti totali
  • Raffaele Milano, 5 posti totali
  • Salerno, 1 posto totale
  • Torino, 8 posti totali
  • Verona, 7 posti totali

Scuola di Neurochirurgia: piano di studi

Il neurochirurgo è un medico con competenze teoriche e pratiche di altissimo livello. La formazione richiede una conoscenza approfondita dell’anatomia, della fisiologia e della fisiopatologia, unite alla padronanza delle principali tecniche diagnostiche, in particolare dell’imaging avanzato.

Obiettivi Formativi

Obiettivi di base e generali

Il percorso formativo fornisce una solida preparazione scientifica in anatomia, fisiologia, biochimica, genetica, statistica e informatica, integrata da competenze di semeiotica medico-chirurgica e diagnostica strumentale.
Sono parte integrante del programma anche la conoscenza degli aspetti medico-legali e dei principi di gestione dell’attività sanitaria. L’obiettivo è formare specialisti completi: clinicamente competenti, scientificamente preparati, eticamente consapevoli e in grado di gestire la propria crescita professionale in un’ottica di apprendimento continuo.

Obiettivi specifici

Gli specializzandi acquisiscono competenze chirurgiche avanzate: dall’anatomia topografica alla pianificazione operatoria, fino alla gestione completa del paziente. Vengono formati nell’uso degli strumenti chirurgici, nei protocolli di asepsi, nelle tecniche operatorie tradizionali e innovative, nella valutazione del rischio-beneficio e nella gestione del post-operatorio.
Particolare attenzione è dedicata alla capacità di eseguire interventi d’urgenza in autonomia, vista la natura critica di molte condizioni neurochirurgiche.

Obiettivi integrati e interdisciplinari

Il neurochirurgo in formazione sviluppa competenze trasversali per collaborare con altri specialisti nella gestione di patologie complesse e multifocali, riconoscendo priorità ed urgenze. Il programma include nozioni di fisiopatologia generale e la capacità di diagnosticare e trattare le patologie chirurgiche più comuni anche al di fuori dell’ambito strettamente neurochirurgico.

Struttura del curriculum

Il corso è articolato per anni e aree disciplinari:

  • Discipline di base: Anatomia Umana, Fisiologia, Biochimica, Statistica Medica, Genetica, Informatica.
  • Tronco comune: Chirurgia Generale, Medicina Interna, Diagnostica per Immagini, Neuroradiologia, Anestesiologia, Neurologia, Anatomia Patologica, Otorinolaringoiatria, Chirurgia Maxillo-Facciale, Oncologia Medica, Pediatria, Chirurgia Toracica, Chirurgia Vascolare, Chirurgia Plastica, Endocrinologia.
  • Discipline specifiche: Neurochirurgia (core del percorso).
  • Affini/Integrative: Neurologia, Statistica Medica.
  • Altre attività: lingua straniera, competenze informatiche e relazionali, prova finale.

Attività professionalizzanti: requisiti chirurgici

Gli specializzandi devono raggiungere volumi minimi di attività:

  • Iter diagnostico in almeno 400 pazienti (120 con patologia neurochirurgica).
  • 25 interventi di alta chirurgia (≥10% come primo operatore).
  • 60 interventi di media chirurgia (≥25% come primo operatore).
  • 300 interventi di piccola chirurgia (≥40% come primo operatore, incluse procedure ambulatoriali e in day hospital).

Gestione del paziente

Il programma include la partecipazione attiva alla diagnosi, la gestione del percorso pre e post-operatorio e il follow-up a lungo termine.

Progressione dell’autonomia

La formazione prevede una crescita progressiva di autonomia operativa e decisionale:

  • Attività di appoggio – assistenza al personale strutturato.
  • Collaborazione – esecuzione di procedure sotto supervisione diretta.
  • Attività autonoma – gestione indipendente con supervisione di riferimento.

Rete formativa

La didattica si svolge in una rete di ospedali e IRCCS di alto livello, tra cui:

  • Università Cattolica (Roma): Policlinico A. Gemelli IRCCS.
  • Università di Milano: Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “C. Besta”, Policlinico di Milano, Ospedale Niguarda, IRCCS Galeazzi.
  • Milano-Bicocca: San Gerardo, Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, ASST Fatebenefratelli Sacco.
  • Humanitas University: IRCCS Humanitas Rozzano, ASST Papa Giovanni XXIII.
  • Brescia/Varese: rete ospedaliera regionale con Poliambulanza e altre sedi provinciali.

Ricerca

La componente scientifica è parte integrante del percorso. Gli specializzandi partecipano a progetti di ricerca clinica e sperimentale, presentano lavori a congressi e pubblicano su riviste scientifiche, sviluppando così una mentalità da medico-ricercatore.

Specializzazione in Neurochirurgia: opinioni

Come ogni specializzazione, anche Neurochirurgia presenta vantaggi e svantaggi.

Pro

  • Formazione completa e rigorosa, con basi teoriche solide e ampio addestramento pratico.
  • Accesso a tecnologie e tecniche avanzate (neuronavigazione, microscopi operatori, chirurgia mininvasiva, centri di simulazione).
  • Collaborazione multidisciplinare con specialisti di altri ambiti e inserimento in reti formative di eccellenza.
  • Obbligo di attività di ricerca e possibilità di periodi di formazione internazionale fino a 18 mesi.
  • Profonda realizzazione professionale e impatto diretto sulla vita dei pazienti.

Contro

  • Orari di lavoro molto.
  • Elevato carico emotivo e rischio burnout.
  • Difficile conciliazione tra vita professionale e personale.
  • Curva di apprendimento lunga: autonomia piena spesso raggiunta solo dopo la specializzazione.
  • Pressione costante e necessità di intensa preparazione mentale per ogni intervento.

Migliori Scuole di Specializzazione in Neurochirurgia

Ogni anno i medici specializzandi devono rispondere al questionario sulla valutazione delle Scuole di Specializzazione.

L’Associazione Liberi Specializzandi – Fattore 2a ha elaborato le risposte del 2023 per il 2022. In base a questa elaborazione il punteggio medio di soddisfazione degli specializzandi in Neurochirurgia è di 6,69 punti.

Le migliori Scuole di Neurochirurgia sono:

  • Modena e Reggio Emilia
  • Humanitas
  • Catania

A queste, aggiungiamo anche Ferrara e la Cattolica del Sacro Cuore.

Cosa fa il neurochirurgo

Il neurochirurgo è un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento chirurgico delle patologie che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico, ovvero cervello, midollo spinale, nervi cranici e spinali. Il suo lavoro comprende sia interventi in urgenza, come nel caso di traumi cranici o emorragie cerebrali, sia trattamenti programmati per patologie complesse e spesso croniche.

La Neurochirurgia non è una disciplina monolitica: nel tempo si è articolata in diverse aree di specializzazione, ciascuna con caratteristiche e competenze specifiche.

Una delle principali sottodiscipline è la Neurochirurgia oncologica, che si occupa della rimozione di tumori cerebrali o spinali, sia benigni che maligni. Questo campo richiede un approccio integrato con l’oncologia, la neurologia e la radioterapia.

La Neurochirurgia vascolare tratta malformazioni vascolari come aneurismi, fistole artero-venose e malformazioni artero-venose, spesso attraverso tecniche altamente complesse e con il supporto dell’angiografia.

C’è poi la Neurochirurgia spinale, che si concentra sulle patologie della colonna vertebrale e del midollo spinale, come ernie discali, stenosi, spondilolistesi e traumi vertebrali. In questo ambito il neurochirurgo lavora spesso in collaborazione con ortopedici e fisiatri.

Un’altra area rilevante è la Neurochirurgia funzionale, che si occupa di disturbi neurologici non strutturali ma legati ad alterazioni del funzionamento del sistema nervoso, come il morbo di Parkinson, l’epilessia farmacoresistente e alcune forme di dolore cronico. In questi casi, il trattamento può prevedere l’impianto di dispositivi come neurostimolatori (es. DBS – Deep Brain Stimulation).

Esiste anche la Neurochirurgia pediatrica, rivolta ai pazienti in età evolutiva. Si occupa di malformazioni congenite, tumori cerebrali pediatrici, idrocefalo e altre condizioni tipiche dell’età infantile, che richiedono un approccio delicato e altamente specializzato.

Infine, alcuni neurochirurghi si specializzano in Neurotraumatologia, intervenendo nei casi di trauma cranico o spinale acuto, spesso in contesti di emergenza, con l’obiettivo di salvare la vita del paziente e preservarne la funzionalità neurologica.

In breve, il neurochirurgo è un professionista che lavora in contesti ad alta complessità clinica e tecnologica, spesso in equipe multidisciplinari, e che può sviluppare competenze specifiche in ambiti molto diversi, dal trattamento dei tumori cerebrali alla chirurgia funzionale, dalla colonna vertebrale alle urgenze traumatiche.

Specializzando in Neurochirurgia: stipendio

Quanto guadagna uno specializzando in Neurochirurgia? Lo stipendio degli specializzandi è uguale, indipendentemente dalla scuola frequentata, almeno fino al 2024/25. Infatti, dal 2025/26 per le 20 scuole meno attrattive è previsto un aumento maggiore rispetto a quello previsto per tutte le altre scuole.

Neurochirurgia non è fra queste.

Per approfondire, leggi qual è lo stipendio di uno specializzando.

Quindi, al momento, lo stipendio netto dello specializzando in Medicina è pari a:

  • 1652,29 euro al mese per i primi due anni di specializzazione;
  • 1718,35 euro al mese per gli anni successivi.

Quanto guadagna un neurochirurgo

Il salario di un neurochirurgo in Italia varia significativamente tra settore pubblico e privato, con differenze anche piuttosto ampie in base all’esperienza e al ruolo ricoperto.

Nel settore pubblico, la retribuzione annua lorda si aggira generalmente tra i 74.000 e i 146.000 euro, con i primari che tendono a raggiungere la fascia più alta di questo intervallo. Mensilmente, questo si traduce in una retribuzione lorda mensile che può variare da circa 4.500 fino a 9.000 euro, mentre il netto mensile si situa tra i 3.000 ei 7.000 euro, con i primari che possono superare questi valori.

Nel settore privato, invece, la retribuzione tende a essere più elevata e presenta una maggiore variabilità. La retribuzione annua lorda può partire da circa 175.000 euro e superare anche i 300.000 euro per i neurochirurghi con ruoli di vertice o particolare specializzazione. Questo si riflette anche nella retribuzione mensile lorda, che si aggira tra i 14.000 e i 18.000 euro, mentre il netto mensile può variare generalmente da 8.000 fino a oltre 15.000 euro per i professionisti più affermati.

In sintesi, il lavoro nel settore pubblico offre una stabilità economica con guadagni consistenti e relativamente omogenei, mentre il privato offre potenzialmente compensi più elevati, ma con una maggiore variabilità legata a incarichi, esperienza e notorietà.

Sbocchi professionali

Gli sbocchi lavorativi per un medico specializzato in Neurochirurgia si concentrano soprattutto nell’ambito ospedaliero, ma non si limitano a esso. Si tratta di una specializzazione altamente tecnica e selettiva, che offre opportunità interessanti ma spesso richiede tempi lunghi per l’inserimento stabile nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore pubblico.

Ecco i principali ambiti occupazionali per un neurochirurgo:

  1. Strutture ospedaliere pubbliche. L’impiego in ospedali pubblici (Aziende Ospedaliere o Policlinici Universitari) è uno degli sbocchi più frequenti, generalmente attraverso il superamento di concorsi pubblici. Tuttavia, i posti disponibili sono limitati e la concorrenza è elevata. I neurochirurghi ospedalieri gestiscono sia attività in elezione sia in urgenza e lavorano spesso in reparti ad alta intensità assistenziale, come neurochirurgia, terapia intensiva e pronto soccorso neurochirurgico.
  2. Cliniche e ospedali privati accreditati. Il settore privato convenzionato rappresenta un’alternativa concreta, soprattutto per i professionisti con un buon profilo operatorio e relazioni consolidate. In alcune regioni, il privato è fortemente integrato nel sistema sanitario regionale, offrendo buone possibilità occupazionali e, talvolta, migliori condizioni contrattuali rispetto al pubblico.
  3. Libera professione. Sebbene la libera professione pura in Neurochirurgia sia meno comune all’inizio della carriera, alcuni specialisti riescono a sviluppare un’attività privata significativa, soprattutto in ambiti come la chirurgia spinale, la neurochirurgia funzionale e la neurochirurgia oncologica. L’attività ambulatoriale è più limitata rispetto ad altre specialità, ma può includere visite pre- e post-operatorie, gestione del dolore e follow-up.
  4. Carriera universitaria e ricerca. Chi è interessato alla ricerca clinica o traslazionale può intraprendere un percorso accademico, partecipando a bandi di dottorato o posizioni universitarie. La neurochirurgia è infatti un campo ad alta innovazione, che integra neuroscienze, bioingegneria, robotica e nuove tecnologie. La carriera universitaria può offrire un inserimento anche nei reparti ospedalieri universitari.
  5. Attività all’estero. Data la formazione altamente tecnica richiesta, molti neurochirurghi italiani trovano opportunità lavorative all’estero, soprattutto in paesi con sistemi sanitari più flessibili e con maggiore disponibilità di risorse per la neurochirurgia (come Svizzera, Germania, UK, USA o paesi del Golfo).

Come prepararsi al concorso SSM

Superare il test SSM non è difficile, dato il numero di contratti disponibili. La vera difficoltà consiste nel conseguire il punteggio sufficiente per entrare nella scuola e nella sede desiderate.

Pertanto, più alto è il punteggio ottenuto al Concorso di Specializzazione Medicina, maggiori sono le possibilità di raggiungere il proprio obiettivo. Questo vale soprattutto per specializzazioni ambite come Neurochirurgia.

Per aiutarti e supportarti in ogni fase di questa tappa fondamentale del tuo percorso professionale, Secret SSM ha organizzato più tipologie di corsi di preparazione al SSM, con accesso a decine di videolezioni, sia preregistrate che in diretta, 25 manuali SSM e al simulatore SSM con integrata l’AI e la modalità sfida. Inoltre, con i corsi Secret SSM hai l’opportunità di richiedere il tutoraggio ad personam.

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